08/06/2008
La "Gionca" (storpia) miracolata. Di Aldo Indini
L’opera del Pigonati non era rimasta limitata all’apertura del canale, contemporaneamente si adoperava per il miglioramento della salute dei brindisini.
Fuori Porta Lecce esisteva una vasta palude, il cui fondo era più basso del livello del mare. Era l’anno 1777 quando la palude fu interamente colmata. Quell’anno Brindisi contava 6431 abitanti.
Per colmare la palude fu anche demolita una chiesa facente parte di un convento fondato dall’Ammiraglio Margarito da Brindisi detto Margheritone. La chiesa era chiamata del Ponte con all’interno l’immagine della Madonna del Dolce Canto.
Affinché non fosse dimenticata quella presenza, anche perché quell’immagine ritenuta miracolosa, venne costruita una piccola cappella nei pressi dove venne in seguito realizzato il collegamento ferroviario tra la stazione centrale e la stazione marittima.
All’interno della cappella si leggeva la seguente epigrafe:
M^. SS^. dei miracoli
che si venerava nell’antica chiesa
del monastero dei P. P. Premonstratesi,
eretta in questo luogo dal concittadino Margarito
conte di Malta nel secolo XII,
quale chiesa fu distrutta nel fine del secolo
XVIII
Era l’anno 1725 quando si sparse la voce che la Madonna era apparsa ad una donna brindisina, la notizia si divulgò rapidamente in città e dintorni.
Dei tanti prodigi uno è riportato nelle cronache, motivo del perché quando demolita la chiesa nell’epigrafe venne chiamata “ Maria SS.ma dei miracoli”.
La moglie del notaio Giacinto Ermandez « la quale si ritrovava gionca, (storpia) non avendo ottenuto risultati con interventi medici, alla fine avendo fede alla detta SS.ma Vergine, con aver andata con le stanfelle, se ne ritornò senza di quelle, camminando bellissima, dove passò per la piazza, che chi la vedeva, e sapendo il suo stato restava stupefatto, e lodava la SS.ma Vergine con le lagrime agli occhi per tenerezza ».
La devozione fu tale che si iniziò la costruzione della cappella con le elemosine dei devoti nel mese di marzo del 1727, e si stabilì di solennizzare la festa della Beata Vergine Maria del Dolce Canto il 20 aprile di ogni anno.
Aldo Indini |