16/06/2008
La Cappella con il chiodo della marea. Di Aldo Indini
La Cappella del porto era stata costruita nei pressi dell’attuale Capitaneria di Porto ove sorgeva, nel 1836, l’Ufficio di Sanità realizzato nel 1790 come lazzaretto, sotto la direzione dell’ingegnere Carlo Pollio, per incarico ricevuto da Ferdinando IV.
Ritenendosi pertanto l’Ufficio di Sanità “lazzaretto”, i bastimenti, soggetti a semplice quarantena di osservazione, venivano fatti ancorare nel seno di levante di fronte a detto Ufficio sotto la vigilanza del Deputato di salute.
Al centro dell’Ufficio di Sanità, eretta sopra una piattaforma e separata da tutti gli altri piccoli locali che simmetricamente disposti, facevano corona ad esso, vi era una cappella, esternamente a forma quadrata ed internamente rotonda che aveva la porta d’ingresso rivolta al mare.
Quando vi erano bastimenti in quarantena, il Guardiano di Sanità vi saliva a bordo il giorno di sabato ed interpellava i singoli capitani se il giorno dopo domenica, avessero voluto che si celebrasse la messa in quella Cappella.
La risposta era sempre affermativa: gli equipaggi scendevano, ad un ora fissata del mattino della domenica nell’Ufficio di Sanità e, stando sulla calata prospiciente la cappella, ascoltavano la messa per la cui celebrazione ogni bastimento pagava un carlino.
Quest’ uso durò fino al 1860 quando la Cappella venne destinata ad alloggio dell’Ufficiale della Capitaneria di porto, incaricato del servizio sanitario notturno.
Per avere poi un punto fisso al quale rapportare le livellazioni e gli scandagli che dovevano compiersi nel porto, nel muro esterno della cappella, la Commissione governativa addetta ai lavori, fece incastrare una piccola lastra di marmo con al centro un chiodo di ottone.
La superficie di equilibrio del mare risultava al disotto del centro del chiodo di palmi 14,8. ( Il palmo valeva nel Regno di Napoli 26,4 cm.).
Dal calcolo riveniente dall’intervallo del giorno lunare, è noto che in 25 ore il livello delle acque del mare oscilla al di sopra e al di sotto di una posizione media che esso occupa quattro volte in questo intervallo, detta posizione media viene detta equilibrio del mare.
L’ora di porto, invece, è il tempo reale dell’alta marea che nel porto di Brindisi risultò di palmi 4,10, mentre la differenza media fra l’alta e bassa marea fu trovata in palmi 1,8 e se favorita dai venti la stessa poteva raggiungere palmi 2,3.
Aldo Indini |