06/10/2008

Radi@zioni: - "Wire - Object 47" - Il disco della settimana


RADI@zioni – IL DISCO DELLA SETTIMANA:
WIRE “Object 47”
(Pink Flag, 2008)

Tracklist:
1. One Of Us
2. Circumspect
3. Mekon Headman
4. Perspex Icon
5. Four Long Years
6. Hard Currency
7. Patient Flees
8. Are You Ready?
9. All Fours

I Wire non intendono replicare. Il “47° oggetto” della band inglese abbandona le asperità noise degli ultimi lavori in favore di una personale visione del pop.
Del resto, non è una novità che ogni loro proposta rappresenti un episodio a sé stante, sia esso vicino al pop, all’iconoclasta furia del post-punk od alle strategie dell’avanguardia più rock.
Dai Wire, di conseguenza, potrete attendervi sempre e comunque un colpo di scena, o ripetuti colpi di scena, se preferite. Ne è costellata la loro intera carriera, la loro intera discografia.

Quella che è stata una seconda giovinezza, ridefinita dall’album “Send” (2003) e dalla serie di EP dal titolo “Read & Burn” trova un altro ideale picco nel nuovo “Object 47”.
Sono in giro fin dal 1977 i Wire e in fondo, a ben guardare, con quella loro musica incandescente e sparata tutta d'un fiato, non sono mai stati neppure così punk, anche se giudicati una secca risposta alle esagerazioni del progressive che in quel periodo aveva portato all'esasperazione i teen-ager di Sua Maestà.
Ma ciò non è bastato per poterli allineare a quei “farabutti e cialtroni” che erano i Sex Pistols, alle lancinanti litanie della regina del gothic Siouxsie o agli incendiari e rivoluzionari Clash.

Erano altro i Wire: molto più psicotici e per certi versi anche più provocatori. “Pink Flag”, del 1977, è l'album d'esordio che racchiude meglio questa loro enigmatica natura.
Idem, “Chairs Missing”, un anno più tardi. E “154”, del 1979, non fece altro che alimentare ancora di più questa leggenda, rivelando nel DNA dei Wire anche particelle di suoni psycho-elettronici e rock al calor bianco. Ecco, in cerca di paragoni, forse “154” è il disco che più si avvicina a questo nuovo “Object 47”, il primo dei Wire da cinque anni a questa parte.
Opera che rinverdisce le loro prospettive, reclamando un posto al sole in quell’universo indie che loro stessi hanno contribuito a plasmare.

Lo stato dell’arte in un CD di canzoni dall’enorme potenziale.
Asciutto il titolo, come la copertina razionalista, ma non così misterioso: i Wire sono rocker di lungo corso e questo lavoro è realmente "L'oggetto n° 47" della loro collezione discografica, album, mini-album, EP e singoli compresi.
È fuori Bruce Gilbert che fu tra i fondatori ma, in compenso, dopo vari rimpasti di formazione, sono rimasti Colin Newman, Robert Gotobed e Graham Lewis.

Nove nuovi brani con suoni dal gusto quasi androide… Avanguardia? Dai, non scherziamo!
Piuttosto sono quasi uno stravagante e psicotico incrocio tra pop e rock… tra Soft Boys, New Order, Nine Inch Nails e persino Massive Attack. Mica poco per questi signori ultra 60enni che, professatisi in gioventù punk, oggi provano ancora il piacere di stupire!

Nota: alcuni dei commenti sopra riportati sono stati liberamente tratti dalla stampa musicale specializzata ed in particolare rovistando su vari siti web dopo aver digitato il nome di questa band WIRE.
Per altre info vi rimando agli altri ormai consueti indirizzi web: Coolclub.it sezione Recensioni/Dischi e Kantieri.it sezione RADI@zioni.

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-attiva collaborazione di Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 sull’emittente radiofonica CICCIO RICCIO di Brindisi – www.ciccioriccio.it