19/10/2008
Il monumento a Pinocchio. Di Aldo Indini
Nel marzo del 1960, come geometra del Comune, iniziai la costruzione del parco giochi per bambini nella Frazione Casale, in prossimità del piazzale e la pineta soprastante il Monumento al Marinaio d’Italia.
La prima parte, quasi tutta realizzata con operai del Comune con materiale residuo o di recupero come la recinzione tra la prima parte del parco giochi e la pineta, proveniente dall’ex Parco della Rimembranza.
I locali di accesso al parco costruito da un cantiere di lavoro, diverrà in seguito il bar “la Capannina”.
L’ inagurazione avvenne nell’anno 1962 con il Commissario Prefettizio Pasquale Prestipino.
La seconda parte, eseguita nella preesistente pineta: ed al centro di questa, dove attualmente, realizzato negli anni ottanta, un piccolino castello, faceva bella mostra di se una fontana completa di vasca (con 10 centimetri d’acqua con pesciolini rossi) sovrastata dal monumento a pinocchio, opera sempre di operai comunali, inagurato il 29 maggio 1964 dal Sindaco Vitantonio Bruno.
Mentre si provvedeva alla rettifica dei confini tra la pineta ed un suolo successivo di proprietà del Capitolo della Cattedrale di Brindisi, emerse che anche la pineta, nella quale era stato ampliato il parco giochi con al centro il monumento a Pinocchio, era di proprietà del Capitolo della Cattedrale.
Preoccupato per la realizzazione del parco e relativo monumento di Pinocchio su proprietà privata, iniziai un’affannosa ricerca protesa per provvedere a quanto necessario per la risoluzione del problema.
Il suolo della pineta, ritenuta comunale a tutti gli effetti, che ricade nella zona Casale denominata “Posillipo”, alla fine del 1700, risultava di proprietà, incolta, del capitolare Canonico Pietro Bonavoglia che con legato, lo cedeva al Capitolo della Cattedrale, con prescrizione della destinazione a coltivazione.
Nell’anno 1832, con atto accertato presso l’archivio notarile di Lecce, il Capitolo concedeva in enfiteusi al livellario sig. Ercolini, i terreni coltivabili, con obbligo di piantare vigneto, canone in natura e scissione del contratto, nel caso in cui per due anni consecutivi, il livellario non avesse consegnato i frutti dovuti al Capitolo.
A causa della peronospora, il livellario venne meno al pattuito e, con sentenza del Pretore nell’anno 1929 il Capitolo ritorna in possesso dei suoli.
Siamo così giunti all’anno 1933 con l’ inagurazione del Monumento al Marinaio d’Italia: l’anno successivo 1934, a seguito di una convenzione stipulata (con molta leggerezza) tra la Regia Marina Militare ed il Comune di Brindisi, si stabilisce la sistemazione dei piazzali e dei terreni, adiacenti e sovrastanti il monumento con le competenze tra le singole proprietà, il Comune doveva realizzare delle pinete sovrastanti.
Nel 1936, con la progettazione da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale del prolungamento del Viale Duca degli Abruzzi sino al mare, compresa l’espropriazione dei terreni laterali per la realizzazione del Parco della Rimembranza dei Caduti del Mare, l’ Ingegnere Capo del Comune Ugo D’Alonzo, comunica al podestà Corradino Panico Sarcinella che, con la realizzazione del Monumento al Marinaio e sistemazione delle sovrastanti zone adiacenti, non erano stati espropriati i suoli di proprietà del Capitolo della Cattedrale. La segnalazione dell’ Ingegnere Capo non ebbe seguito alcuno.
La pratica per l’acquisizione dei suoli veniva conclusa intorno all’anno 1967, quando detiene la carica di Assessore Delegato l’ Avv. Armando Attolini.
A seguito di richiesta del Sac. Mario Guadalupi, Amministratore dei Beni Ecclesiastici, l’ Assessore Attolini propose alla Giunta Municipale, l’acquisto dei suoli compreso quello confinante con il parco giochi, sempre di proprietà del Capitolo, ove oggi c’è il pattinodromo.
Sono convinto che il rifacimento della fontana con il monumento a Pinocchio farebbe contenti non solo i bambini, ma anche i genitori.
Aldo Indini
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