07/12/2008

Guardiamoci in faccia, signori: eravamo tantissimi. Di Andrea Tundo


Guardiamoci in faccia, signori. Eravamo tantissimi. Brindisi è viva e vegeta. Mi sono immaginato la faccia degli attori di Transe Express appesi lassù nel vedere questa grande vena pulsante voglia di partecipare, vivere un sogno e sentirsi alla pari con tutti.

Stretti come siamo tra il turismo leccese e l'egemonia politica barese, ieri sera ci siamo sentiti ancora una volta stretti. Ma questa volta nei vicoli, dove ci siamo contati e tastati il polso. Abbiamo inondato viuzze e strettoie, in maniera ordinata e diligente.
Abbiamo lanciato un grido: “Ci siamo, ascoltateci, guardateci. Ma soprattutto dateci cultura e spettacolo. Fateci sperare”. Sarà pur stato uno spreco di soldi questa “Puglia Night Parade”, come dicono in tanti, ma a Brindisi è servita.
Ha smosso la gente dall'immobilismo, anzi “poltronismo”, che s'era manifestato anche durante la visita del Santo Padre: troppi 2 chilometri a piedi, troppo parcheggiare l'auto nei parcheggi di via Dalmazia e farsi il cavalcavia per raggiungere il centro, troppo rincasare in un orario fuori dal comune. Per Brindisi, troppo spesso, è sempre troppo. Ed invece, ieri, la notte bianca ha fatto il miracolo. E Brindisi è stata troppo. Troppo bella.

Bella da morire nei ragazzi che ballavano in piazzetta Sottile-De Falco, trasformata in una grande discoteca sotto le stelle; viva da morire nei giovani che si scatenavano a piazza Santa Teresa sui ritmi travolgenti del trio (poi diventato duo) più pazzo al mondo; affascinante da morire nei nasi all'insù di chi ha gremito piazzale Lenio Flacco per ammirare quei ragazzi un po' buffi che da lassù si saranno chiesti come mai una città così bella (e caspita se è bella Brindisi vista da lassù!) con un popolo così partecipativo e voglioso di non poggiare la testa sul cuscino, sia meta assai poco ambita dai turisti.
E se lo saranno chiesti anche loro, i turisti, ancora pochini per la verità, ma finalmente...stanziali! Svariati gli accenti incrociati lungo il budello del centro storico. E mica solo leccesi, baresi e gente di provincia alla scoperta (era ora!) del suo capoluogo. Accolti a braccia aperte come solo questa terra sa fare, una terra in cerca di una nuova collocazione dopo la fine del miracolo industriale.

Ieri abbiamo dato un segnale forte: coinvolgeteci, dateci, rendeteci protagonisti. Risponderemo in maniera eccezionale come gli altri. Se non anche di più.


Andrea TUNDO

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Le immagini della notte bianca: clicca qui