20/02/2009

I Reduci @ Teatro Italia - Francavilla F.na


• 20/02/2009: Teatro Italia - Francavilla F.na (Brindisi) - Serali: porta ore 20,30 – sipario ore 21,00
Il botteghino del Teatro Italia (Via Santa Cesaria, 16 – tel. 0831.812373) sarà aperto tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 11,00 e dalle ore 20,00 alle ore 22,00.
I biglietti per le singole recite saranno in vendita dal giorno successivo all’ultima rappresentazione, anche tramite prenotazioni telefoniche, che dovranno essere confermate presso il botteghino.

TEATROSCALO
Nunzia Antonino, Ippolito Chiarello, Christian Di Domenico, Franco Ferrante, Michele Sinisi
I REDUCI
di Michele Bia, Carlo Bruni e Michele Santeramo
in co-produzione con Mittelfest 2008 - Castel dei Mondi 2008 – Teatro Rossini – Teatro Minimo
regia di Carlo Bruni


In casa di un medico arrivano ospiti due suoi pazienti: sono due smemorati. Uno, dopo un grave incidente non ricorda più nulla della sua vita; l'altro dimentica le cose più semplici e vicine.
Anche la compagna del medico è stata sua paziente: lei, per il bisogno di dimenticare.
Il dramma si manifesta nel confronto fra queste due condizioni.
In egual misura, la vita può essere soffocata dalla dimenticanza come dal ricordo. E se ricordare significa letteralmente riportare al cuore, la qualità della memoria si manifesta nella capacità di scegliere cosa tenere e soprattutto cosa non tenere.
Questo lavoro è un giallo del sentimento, e il quinto attore: un investigatore chiamato a scioglierlo.
L'ambiente in cui si muovono gli attori è una specie di "deposito oggetti smarriti" e la memoria assume il ruolo di protagonista patologica di un giallo del sentimento.
La memoria determina la nostra identità e per questo a lei è affidato molto del nostro destino, ma una memoria sana si fonda sulla capacità di dimenticare: di scegliere cioè quanto tenere, ma sopratutto quanto lasciar andare.
Se ricordare significa letteralmente riportare al cuore, è su questo fronte che si manifestano gran parte delle contraddizioni umane.
Ci sono segreti che danno senso alla vita e ricordi che la infrangono. Così, mettere alla luce, non corrisponde sempre a una nascita e il passato è un margine ambiguo che ha bisogno di una notte come sponda.
Siamo quello che ricordiamo e quello che gli altri ricordano di noi, ma una memoria sana si esprime soprattutto nella capacità di dimenticare: di scegliere cioè quanto lasciar andare.