03/07/2009
"L'innovazione portuale? ascoltare gli operatori". Di Raffaele Giove
Martedì 30 giungo si è svolto il convegno “Brindisi, il futuro va in porto”. La manifestazione si proponeva l’obiettivo di esporre un piano per la circolazione di persone e merci tra Brindisi e la Grecia e disquisire sulle innovazioni e sui “progetti di sviluppo dello scalo pugliese, con particolare attenzione alla qualità dei servizi e allo sviluppo di sempre maggiori opportunità di traffico merci e passeggeri”.
Sul comunicato stampa dell’Autorità portuale era scritto che avrebbero partecipato esperti, tecnici e rappresentanti delle Istituzioni e delle categorie professionali. A dire il vero, però, al convegno era presente non più di una decina di persone, quasi tutti sedute al tavolo degli oratori.
Fa tristezza notare che l’incontro si è svolto in quella che una volta era la sala d’attesa della stazione portuale e che oggi è divenuta la Sala Conferenze dell’Autorità Portuale. Nel luogo dove fino a qualche anno fa passavano milioni di turisti, oggi l’Autorità portuale e la Capitaneria di Porto pontificano su fantomatici progetti di sviluppo del porto di Brindisi.
Al convegno non hanno partecipato né il Presidente della Provincia Ferrarese, né il Sindaco Mennitti. Non si è vista la presenza di nessuno dei 70 consiglieri eletti a Brindisi e provincia, anzi di nessuno di quei mille aspiranti consiglieri che in campagna elettorale hanno pronunciato le parole porto e sviluppo di Brindisi.
E ancora. Dov’erano gli operatori portuali, visto che si parlava di traffico merci? E perché non sono stati invitati gli operatori turistici? Chi meglio degli operatori turistici può conoscere il sistema del “traffico passeggeri”? Sono gli operatori turistici che portano il cliente-passeggero fino a Brindisi con la loro pubblicità. Sono gli operatori turistici di Brindisi che, a loro spese, presenziano nelle fiere europee e italiane e pubblicizzano il porto con cataloghi e stands. Sono gli operatori turistici di Brindisi che inviano migliaia di cataloghi alle agenzie dettaglianti e rappresentano il punto di riferimento finale per l’utente del porto.
Come si pretende di parlare di una città che progetta di svilupparsi sul mare e con il mare senza ascoltare chi è attivo nel settore e che, più di altri, ha interesse alla crescita del porto?
Come è possibile che quelle Istituzioni Locali e Regionali che tanto sbandierano l’impegno a favore del porto e del turismo, non abbiano mai pensato di riunire intorno ad un tavolo gli armatori, le compagnie marittime e gli operatori turistici, italiani e greci? Chi, meglio di queste categorie economiche, può prodigarsi ad offrire le adeguate delucidazioni per far tornare i clienti-passeggeri nel porto di Brindisi?
E mentre il settore pubblico annaspa o latita, spendendo denari in improbabili convention, la compagnia marittima passeggeri Endeavor ha pensato bene di far svolgere le procedure di imbarco negli uffici di un terminal privato.
Non è mai troppo tardi per cambiare registro. Lasciamo da parte le chiacchiere che non producono alcun effetto se non quello di conquistare spazi sui media. Le istituzioni, gli enti e i consorzi interessati alla crescita del Porto e del Turismo battano un colpo nell’esclusivo interesse della città. Quando si deciderà di affrontare seriamente le problematiche della “circolazione di merci e passeggeri” gli operatori locali saranno ben lieti di essere ascoltati e di mettere a disposizione il proprio bagaglio di esperienze, conoscenze e competenze.
Raffaele Giove
Operatore Turistico di Brindisi
Viale Commenda 81
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