08/09/2009

Io e mia sorella. Di Fulvio Miglietta


Dedico questa composizione alla mia sorella maggiore Raffaella, la vera poetessa di famiglia, con la certezza che trarrà da questo piccolo segno di amore fraterno la forza, pur nella sofferenza, per continuare con noi questo stupendo percorso che è la vita.
Un grazie di cuore alla redazione.
Forza Brindisi, non solo quello del calcio.
Miglietta Fulvio.

Io e mia sorella

Saranno quei dieci anni che già ti ritrovavi,
quando la Mamma con il Suo grande amore decise la mia vita,
a spegnere i ricordi di quello che ho vissuto a te vicino,
in quella casa piccola e da tanti condivisa.

Di quella fanciullezza, Raffaella, mi dispiace,
ma l’unico ricordo del nostro stare insieme,
è il giorno a te più caro, in quella sala vicino alla stazione,
tra ospiti, parenti, confetti e coppe di spumone.

Io ti ricordo ancora, come un fiore in un vestito bianco,
con gli occhi emozionati e vispi a far contrasto
con un sorriso immenso e il nero luccicante dei capelli
sotto lo sguardo austero e preoccupato di chi ci ha generato.

Eppure lo sai bene che pur nella mancanza dei ricordi,
insieme a un altro mai più dimenticato,
ho sempre avuto in voi l’arsura di un riferimento,
che tante volte ha mitigato il groppo della lontananza.

Ma ancora di più, in tutti questi anni, le tue bellissime poesie,
son state manna e nutrimento al mio comporre,
in una specie di simbiosi creativa di emozioni,
già tutta scritta nell’elica che avvolge il tempo della vita.

Adesso Tu percorri quel cammino sofferente, già vissuto,
che spesso si evidenzia negli scritti e nei rapporti,
reagisci fortemente non ti lasciare andare e sappi,
che sempre tu sarai nel cuore di quello che tu chiami“ l’angelo custode”.

Fulvio Miglietta