11/10/2009
Per intercessione del protettore S. Teodoro. Di Aldo Indini
Nel 1609 ebbe inizio l'erezione del monastero e della chiesa di Santa Maria degli Angeli. Fra Lorenzo indusse alla costruzione Massimiliano Duca di Baviera e, nel 1619, quando il progetto fu terminato lo stesso Duca di Baviera, ornò la chiesa con molti reliquiari, in ebano, avorio ed altri di argento e di oro.
Riporta l’Ascoli nella Storia di Brindisi (1886): "tra i vari doni del Duca, un Cristo in croce di avorio, alto circa due palmi, tutto di un pezzo, tranne le braccia, le quali sebbene siano di pezzi distinti, sono però sì maestrevolmente congiunte al rimanente del corpo che occorre l’occhio più esperto per discernere il punto d’unione".
Anche Camassa, nella sua Guida di Brindisi (1897), scrive che: "in una cappella di detta chiesa si venera un Crocifisso in avorio alto 52 centimetri, tutto di un pezzo meno le braccia che sono, per altro,così artisticamente unite al corpo da sembrare tutta una cosa ... vi si poteva studiare anatomia del corpo umano".
Dalla Cronaca dei Sindaci di Brindisi - Cagnes e Scalese 1529/1787, apprendiamo che: "nelle calamità, carestie, terremoti il clero con tutto il popolo in processione trasportavano il corpo glorioso del Santo Patrono Teodoro d’Amasea nella chiesa di Santa Maria degli Angeli posandolo sull’altare del Crocifisso d’avorio, affinché per sua intercessione il Cristo proteggesse la Città".
Sono riportati sette episodi ed uno di questi risale all'anno 1729: "In quest’anno duravano ancora le male influenze d’infermità mentre il giorno prima della settimana santa tutto brindisi fu a terra con il male del catarro, (la peste) ed era quasi attaccaticcio, stante che in una casa appena si sentiva uno, che dopo erano tutti di detto male ne morivano cinque e sei il giorno … e tutto Brindisi la morte si fa sentire (come a Napoli), mentre ogni giorno arrivano ordinariamente a dieci morti, e vi sono giorni che spassano tale numero; si spera però per intercessione del nostro glorioso protettore S.Teodoro….”.
Al morbo si aggiunse, alle ore tre e mezzo del 25 agosto 1729, le due scosse di terremoto che si andavano ad aggiungersi alle tre scosse precedenti del 25 aprile 1729. La malattia si prolungò sino all’anno seguente 1730.
Visto il "reverendissimo capitolo, che non cessava l’infermità, e morte determinò di portare il glorioso corpo del nostro santo protettore S. Teodoro, in processione al monastero delle monache di S. Maria degli Angeli, affinché fosse posato sull’altare del Crocifisso d’avorio e fu cosa notabilissima che da detto giorno incominciò a non farsi sentire la morte, e l’infermità cessò per grazia di Dio, ed intercessione dei Santi Protettori ...".
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