12/11/2009
Esiste un'altra Brindisi. Di Massimiliano Gatti
Esiste un'altra Brindisi.
Una Brindisi sconosciuta ai più e perfino alle istituzioni.
Una Brindisi fatta di persone che lavorano e si muovono nell'ombra, consce che la luce dei riflettori non li bagnerà mai.
Una Brindisi, senza la quale, la Brindisi di quelli che vedono negli altri solo un nuovo cliente, di quelli che accelerano da lontano, pur di passare prima se provi ad immetterti in una strada; di quelli che quando ti guardano, non cercano i tuoi occhi, ma la firma dei tuoi vestiti;
una Brindisi, dicevamo, senza la quale quest'altra Brindisi non potrebbe vivere.
Esiste una comunità nella comunità, fatta di persone che con entusiasmo lavorano per pochi spiccioli, per far trascorrere agli altri una vita tranquilla, cercando anche di aiutarli a costruire un futuro che per loro stessi, spesso, non si concretizzerà mai.
Si chiamano educatori, operatori sociali, coordinatori di associazioni culturali.
Sono la Brindisi che si prende in carico gli adolescenti, gli anziani, i malati, i diversamente abili; sono persone come tante, che si spendono per gli altri; che regalano sorrisi - anche e soprattutto quando le cose non vanno bene - che progettano iniziative, per dimostrare a tutti che il mondo è del colore che usiamo per dipingerlo, e sta a noi sceglierlo. Tutto, spesso, senza ferie pagate, senza riposi dopo il turno di notte e con una pensione che, se ci sarà, sarà minima.
Quelli che hanno deciso di darsi da fare autonomamente ed hanno aperto una qualsiasi associazione. quando va bene guadagnano meno di 600€ al mese, un salario che serve a pagare l'affitto dei locali del lavoro, della propria abitazione e le spese relative. Questa Brindisi si muove, vive, resiste, senza aiuti di sorta.
Alcuni riescono a spuntare qualche piccolo finanziamento per progetti che ne meriterebbero il doppio; altri si autogestiscono, barcamenandosi come possono.
Vi sono associazioni come la Ma.Dì.Ma. (doposcuola e cultura), Vetrine Inedite (lancio di giovani talenti), Espressione Libera (eventi artistici), Club Giappone (eventi e scambi interculturali), Muovidee (eventi musicali e sportivi) e Chimera (eventi e performances, nata dalla volontà di un imprenditore illuminato), che dimostrano ogni giorno ad adolescenti ed adulti, che il mondo è come lo si vuole, non come pochi privilegiati vogliono che sia.
Associazioni che spesso non chiedono neanche granchè: un locale comunale ad affitto ribassato, nel quale poter svolgere le proprie funzioni; un contributo per eventi la cui organizzazione, spesso, è più costosa del ricavato; il riconoscimento da parte delle istituzioni, per il lavoro di puntellamento di una società che va sfaldandosi, giorno dopo giorno.
Il loro lavoro è oscuro e poco riconoscibile: combattono il disagio, il bullismo, la criminalità adolescenziale, la solitudine, l'apatia, le disabilità, l'indifferenza; solo i diretti interessati e a volte le loro famiglie, si rendono conto della mole di lavoro che c'è dietro al recupero scolastico ed educativo di un ragazzo, al sorriso strappato ad un anziano, al contenimento di una patologia mentale o fisica, all'organizzazione di eventi che riescano a far dimenticare i problemi al pubblico che assiste, anche solo per un'ora.
La loro unica speranza è che prima o poi, anche altri si accorgano della loro utilità; e che fra questi altri vi siano quelle istituzioni che non conoscono il prezzo di un kilo di pane, che non fanno la spesa al discount, che non vivono in situazioni disagiate; perchè troppo occupate a rilanciare turismo, economia e commercio... ormai da oltre vent'anni.
Massimiliano Gatti
Ass.Cult.Ma.Dì.Ma.
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