03/05/2010

Parchi come discariche. Di Daniela Guidotti


Sono ancora aperte le polemiche sul recupero del parco Cesare Braico di Brindisi, mentre un’altra zona verde destinata alle attività all’aperto, versa in condizioni igieniche che rasentano lo squallore. Si tratta del parco adiacente allo stadio “F.Fanuzzi”, nel quartiere Casale.
Il parco utilizzato a domeniche alterne come parcheggio per le partite casalinghe del Football Brindisi 1912, è da sempre frequentato da bimbi in bicicletta, gente che si allena a proprio piacimento o semplici passeggiatori.
Da mesi questo piccolo polmone cittadino è lasciato alla mercé di coppiette che di sera si rifugiano sotto gli alberi e al riparo dalle luci per ritagliarsi un attimo di intimità. Niente in contrario se queste persone non gettassero dai finestrini delle proprie auto fazzolettini sporchi e quant’altro.
Questa situazione si verifica da quando l’area interessata è stata recintata lasciando però libero accesso alle auto, in qualsiasi momento della giornata.
Numerose sono state le lamentele dei cittadini e delle società sportive di pattinaggio cui è destinato l’anello stradale appositamente asfaltato dal Comune.
Non si spiega la scelta di non fornire il parco di un cancello che possa regolare gli accessi in auto e destinarli ai soli appuntamenti sportivi, fermo restando la possibilità da parte dei cittadini di accedervi a piedi da un ingresso riservato.
La zona sottostante agli alberi è ricoperta di rifiuti e in alcuni casi anche siringhe e vetri rotti che di certo non creano un contesto sicuro ai visitatori del parco, in special modo se si tratta di bambini che vi circolano liberamente.
E sempre di bambini si parla per quanto riguarda le società di pattinaggio che in quel circuito svolgono settimanalmente i propri allenamenti. Una situazione di silenzioso degrado urbano che non deve passare inosservata, soprattutto se, per evitare tutto questo basta dotare un cancello di un lucchetto.

Daniela Guidotti