28/06/2010
Lo Schiaffone
Ero in centro l’altra sera, in macchina, con mio marito e i bimbi. All’altezza di un semaforo, proprio quando stava per scattare il verde ho assistito ad una scena che mi ha fatto male.
Una mamma prendeva a schiaffoni il suo bimbo che avrà avuto poco più di due anni, quanto il mio Simone.
La rabbia e la violenza con cui ha mollato quei due o tre schiaffi e il grido di dolore di questo bambino colpito in pieno sul viso mi hanno ferita molto più di un pugno allo stomaco.
Mi conosco, e confesso che se non fosse scattato il verde mi sarei precipitata all’angolo della strada per dirgliene quattro.
La lettera è indirizzata a questa mamma, tra l’altro molto elegante e molto gradevole alla vista ma che aihmè, un difettuccio a mio parere ce l’ha e pure grande.
Ho un’arma in pugno, scrivo e grazie al mio blog posso dire la mia, magari anche sbagliando qualche volta. Ma a questo non ci sto e se ho un pizzico di fortuna spero proprio che questa signora mi stai leggendo.
Non voglio ergermi a maestrina né tanto meno a mamma perfetta, non lo sono sicuramente per tantissimi aspetti. Sono una mamma pasticciona, che sbraita, perde la pazienza davanti all’ennesimo capriccio e che non riesce ancora gestire i ” terrible twos” del suo Pippi, ma sullo schiaffone e sulle sberle sento il bisogno di dire la mia.
Mi viene in mente un libro che a mio parere può venire in aiuto. E’ “le madri non sbagliano mai”, di Giovanni Bollea, il nostro più grande neuropsichiatra infantile. Da anni Bollea combatte per far comprendere che “lo schiaffo non è mai educativo, bensì offensivo perchè è diretto contro la personalità…. non solo... lo schiaffo può essere molto dannoso perché colpisce una zona molto delicata che è quella zigomatica: un trauma del genere può produrre seri danni cerebrali.
Quel che colpisce è che nonostante la modernità, questo “metodo”continua ad esistere ed è praticato in tutti gli ambienti, anche in quelli alto-borghesi.
Ho scoperto che Bollea ed altri luminari del mondo dell’infanzia hanno sottoscritto il manifesto per un’educazione senza violenza promosso di recente da Save the children, per dire no a botte e schiaffi.
Il documento, il primo del genere redatto in italia, chiede alle istituzioni competenti di avviare campagne di sensibilizzazione e sollecita il Parlamento ad adottare una riforma normativa che vieti ogni forma di punizione violenta anche in famiglia”.
E’ inaccettabile – si legge nel manifesto – che in Italia non sia ancora espressamente vietato punire fisicamente i bambini nel contesto familiare. Così, non solo il nostro Paese non è in linea con le raccomandazioni a livello internazionale, ma tale situazione costituisce una discriminazione a danno dei minori, trattati di fatto come cittadini di serie b”. Al manifesto hanno aderito esperti di ogni parte d’Italia, enti, istituzioni, ma Save the Children ha bisogno di tutti. Io ho aderito, non costa nulla, basta collegarsi a questa pagina, con la speranza che chi agisce in questo modo provi almeno un pizzico di vergogna e si faccia passare la voglia di utilizzare questi “metodi” con una naturalezza a dir poco imbarazzante.
Dal Blog "BrindisiBimbi"
Clicca qui per il sito BrindisiBimbi.it |