05/04/2011

Lettera di Yasmina ad Habib. Di Iacopina Mariolo


Habib caro
in Francia ci sono i genitori di Tarek, puoi andare da loro, sono molto buoni e ti accoglieranno perché del loro figliolo non c’è traccia, pare scomparso in mare , la barca di quel disgraziato di Djerba ha fatto FLOP ed è affondata come una zucca ben matura…
Caro fratello ora che sai che il mio amore non c’è più, rivolgimi un pensiero ed una preghiera quando puoi, perché ne ho bisogno.
Da qui vedo le cose in maniera diversa da come le vedi tu, povero Habib così buono ed ingenuo…non ti fidare! Il nostro caro padre aveva ragione, la vita è dura e tu hai sempre avuto la testa fra le nuvole.. sogni…la realtà è un’altra cosa.
Ti ricordi la favola di nonna Aicha? La gallina che faceva le uova d’oro ma il contadino non si accontentò e la uccise cercando nel suo ventre un tesoro… non trovò niente e tornò ad essere povero…te lo ricordi il proverbio arabo che ripeteva nostro padre ? La persona avida dorme con la fame….potevi non andare, potevi restare, potevamo farci forza, tutti insieme.
Habib guardati alle spalle, da qui vedo che l’Italia è un paese di bugiardi, di ingannatori, il popolo no, è buono perché è affamato quasi come noi. Sai forse loro riescono ad avere un pasto caldo perché in Italia se uno è molto povero viene aiutato da altre brave persone, ma non se la passano bene, molti hanno perso il lavoro, i contadini non possono più coltivare i campi perché la loro terra è piena di veleni, anche dal cielo cade polvere malefica che distrugge la salute della gente.
I loro politici sono i traditori…guardano ai propri interessi e che strano, le donne alla fine son quasi più indietro di noi, vengono ricattate o offrono il loro corpo in turpi banchetti, quelle oneste fanno ancora fatica a vivere , altro che burka!
Conservati in salute e divieni saggio, io sarò sempre al tuo fianco anche se non mi vedrai.
Il giorno dopo la tua partenza io e Tarek abbiamo fatto una pazzia.. da Zarzis partiva un barcone, costava pochi dinari perché prendeva acqua, ma il proprietario della barca (quello di Djerba) ci aveva giurato che non c’erano problemi, quindi con il mare calmo son partita anch’io. Mamma piangeva ma le ho lasciato tutto quello che avevo.. tanto pensavo che la nostra vita presto sarebbe cambiata, dovevamo raggiungere la Francia io e Tarek…amore mio, lo tenevo stretto, mi lasciavo avvolgere dalle sue braccia poggiando il mio capo sul suo petto. Rullio della barca che favoriva il sonno… spruzzi di acqua salata sul volto.. vento.. mi rammento di quel libro che ho letto a scuola, Il vecchio e il mare si, di Hemin….sono felice, stretta a Tarek! Abbiamo fatto bene a partire.. di colpo mi sento travolgere dall’acqua, onde….alte… non vedo.. non respiro…mi accorgo che la vita mi sfugge ma è un attimo.
Il mio corpo è stato ripescato, di Tarek non c’ è traccia.
E’ andata… in questa nuova forma sto bene e vedo le cose chiare e trasparenti .
Habib ascoltami... non fidarti delle false promesse!

La tua cara sorella Yasmina

Iacopina Mariolo