02/09/2011

San Teodoro soldato, figlio di Filippa. Di Aldo Indini


Edizione 2011 delle Solenni Celebrazioni dei Santi Patroni Teodoro d’Amasea e Lorenzo da Brindisi: "Una tradizione che si rinnova ogni anno grazie al Comitato per le Solenni Celebrazioni dei Santi Teodoro d’Amasea e Lorenzo da Brindisi, il quale, promuovendo la valorizzazione del patrimonio storico delle celebrazioni per il defensor urbis, intende pianificare un itinerario religioso di aggregazione sociale: uno strumento indispensabile per la conservazione delle radici e delle tradizioni della comunità brindisina, con particolare riferimento in termini di relazioni culturali alle aree cultuali italiane e adriatiche e orientali cui la particolare figura di San Teodoro d’Amasea rimanda".

Come immagine viene riprodotto un santo ritenuto San Teodoro d’Amasea con elmo e coperto solo da un panno, legato ad un cavallo.
Nella Biblioteca Santorum, Istituto Giovanni XXIII della Pontificia Università Lateranense detta immagine non è riportata tra quelle attribuite a San Teodoro D’Amasea.
L’immagine prescelta, invece, raffigura "il giovane guerriero Teodoro, una gouache del 1989 gentilmente concessa dal maestro Antonio de Totero (che io stimo), la quale, pur discostandosi dalla retorica iconografica del santo è capace di descrivere attraverso il suo sguardo fermo la fierezza di un’indole indomita capace di irridere e ribellarsi col suo comportamento cristiano e conseguente, alle prescrizioni persecutorie del caesar Massimino Daia e alle ferree discipline della legione dell’esercito romano, Marmarica di stanza nei quartieri invernali di Amasea nell' Ellesponto".
Nulla da eccepire. Solo che non trattasi di San Teodoro originario d’Amasea, ma di San Teodoro originario di Perge, la cui iconografica del santo è riferita "nel suo nuovo tormento legato a un paio di cavalli indomiti. Per un rinnovato miracolo, ne scampò sano e salvo".

Come da me recentemente pubblicati i santi con il nome Teodoro sono 60 e tra questi, vi è un Teodoro soldato.
Filippa sua madre.
"Originario di Perge in Panfilia, era soldato al tempo a cui regnava l’imperatore Antonino il Pio (138-161); egli perfino avrebbe fatto parte della legio tyrorum (?), ma tale precisazione sembra avere subito l’influenza del ricordo del martire omonimo, Teodoro di Amasea anch’egli chiamato tiro in tutta una serie di leggende a lui relative».
Al momento delle persecuzioni contro i cristiani, da parte di Antonino il Pio, Teodoro di Perge veniva condannato al supplizio della craticula, ne uscì indenne, …
"Questi fu assoggettato a un nuovo tormento: legato ad un paio di cavalli indomiti. Per un rinnovato miracolo, ne scampò sano e salvo".
Segue la fine del suo martirio, quello di sua madre ed altri compagni, mentre l’elogio lo ritroviamo il 19 aprile proveniente certamente dal Martirologio del cardinale Sirleto.
Ritengo pertanto che l’immagine proposta dal Comitato sia riferita a San Teodoro di Perge e non già a quella di San Teodoro d’ Amasea.

Aldo Indini