22/12/2011

Natività. Di Salvatore Spedicato @ Map - Brindisi


NATIVITA’
gruppo scultoreo di Salvatore Spedicato
a cura di Lucio Galante e Massimo Guastella
Dal 22 dicembre 2011 all'8 gennaio 2012
MAP - Museo Mediterraneo dell’Arte Presente, Auditorium delle Scuole Pie - Via Tarantini, 37 Brindisi
Orari: tutti i giorni dalle 17 alle 20,30
Info: 3467535630 / 3889562933

Il MAP, il Museo Mediterraneo dell'Arte Presente, lo spazio espositivo che ambisce a dislocarsi in varie sedi, progettato da CRACC [Conservazione e Ricerca Arti e Culture Contemporanee] società Spin-off dell'Università del Salento], in occasione degli eventi culturali del periodo natalizio 2011 propone al pubblico un appuntamento riservato all'arte contemporanea esponendo il gruppo scultoreo della Natività realizzato dallo scultore Salvatore Spedicato. L'allestimento è ordinato presso l'Auditorium dell'ex chiesa delle Scuole Pie
La mostra che resterà aperta sino all'8 gennaio 2012, è accompagnata da un pieghevole con testi di Lucio Galante e Massimo Guastella, docenti di Storia dell'arte contemporanea dell'Università del Salento e curatori della mostra, e dalla direttrice della Biblioteca De Leo di Brindisi Katiuscia di Rocco.
Le suggestioni musicali a corredo della Natività di Salvatore Spedicato sono a cura della Confraternita dei Musici. Intendono offrire un percorso, non didascalico, con lo scopo di suggerire "affetti" o sia moti dell'anima, di sentimenti, compendio di quella vulnerabile, potente, esaltante, fascinosa natura dell'essere.

TESTI CRITICI

Lucio Galante, I valori nell'arte di Salvatore Spedicato

Salvatore Spedicato è artista con alle spalle un ormai lungo percorso e chi lo conosce sa che le scelte da lui fatte oggi appaiono senza ombre di ambiguità o incertezze, come dire che non vi sono state mai improvvisazioni ed estemporaneità, facili accomodamenti o varie seduzioni, e, tuttavia, anch’egli ha dovuto fare i conti con la storia, confrontandosi con le esperienze artistiche contemporanee.
Dal primo e importante contatto con la classicità all’incontro con le problematiche avanguardiste e al ritorno alla figurazione, la garanzia di un rapporto di volta in volta dialettico o consonante è stata costituita dalle sue solide basi formative, che tuttora sono imprescindibili, penso soprattutto al disegno, alla conoscenza dei materiali e delle tecniche e via dicendo. Basi dalle quali, sicuramente, egli ha tratto il convincimento che la scultura, per sua natura, deve puntare su valori duraturi. Non a caso risulta prevalente nella sua produzione artistica la tematica che pone al centro l’uomo, con i suoi radicamenti culturali e antropologici, con i suoi sentimenti e la sua spiritualità.
Per questo nel cimentarsi su un tema direttamente religioso, la Natività di Gesù, non ha cercato soluzioni ardimentose e stupefacenti, e, pur affidandosi ad un moderno materiale sintetico, ha cercato di modellarlo secondo una visione rispondente alla semplicità e alla naturalezza dell’evento, come a volerne ricondurre il senso della sua straordinarietà alla sua dimensione vera e autentica, quella, cioè, di un Dio che si è fatto carne, condividendo da subito la condizione dell’umiltà e della povertà. E si potrebbe aggiungere, a tal proposito, che anche la ripresa del tema antico del presepe si porta con sé il valore della sua origine francescana, che ora appare decisamente sfigurato, proprio oggi che viviamo un tempo di profonda crisi di valori.

Massimo Guastella, Il gruppo scultoreo della Natività
L'arte contemporanea prosegue i suoi rapporti con il sacro, con la religione cristiana, avanzando momenti di attrazione e altri di repulsione e poi ancora riavvicinamenti; scambi reciproci, incroci e sovrapposizioni. Le attività del Map, Museo Mediterraneo dell'Arte Presente, lo testimoniano, avendo inteso partecipare agli eventi culturali del periodo natalizio 2011 con un appuntamento dedicato alla scultura contemporanea: nella sede dell'Auditorium dell'ex chiesa delle Scuole Pie si è scelto di esporre la Natività, una suggestiva composizione plastica in resina sintetica, policroma, realizzata dall'artista salentino Salvatore Spedicato nel 1999, già fruita dagli spettatori leccesi nella Piazza S. Oronzo, in occasione di Lecce 2000 ...e un presepe, manifestazione tenutasi in varie locations del capoluogo salentino, tra il dicembre 1999 e il gennaio 2000.
Il gruppo scultoreo, ideato per quell'occasione da Salvatore Spedicato ed ora esposto al Map, riassume una visione essenziale e rinnovata della spiritualità del tema della Natività di Nostro Signore, ben oltre la standardizzata e spersonalizzata tradizione presepiale; si tratta invero di creazioni plastiche linguisticamente orientate a una solida espressività classica perseguita secondando gli statuti propri della scultura. Ognuna delle tre statue è isolata e scandita nell'autonoma pausa spaziale; ben definita. Spedicato tende alla massima semplificazione dell'insieme narrativo. Elaborando con le sue mani esperte e virtuose, ha sapientemente instillato qualità formali nel modellato e suggestioni cromatiche esteriori.
Nelle intonazioni assorte e devote delle figure di Maria e Giuseppe e nei volti, nelle mani e nei panneggi dalle superfici scabre, lo scultore contemporaneo - che non di rado si è cimentato con la difficile quanto stimolante arte sacra, come tanti Maestri della scultura del Novecento - dà prova di sapersi districare in un soggetto che ha regole e vincoli ben precisi.
Riesce a esprimere una aderenza all'iconografia popolare senza tradire le personalissime cifre stilistiche. Ha voluto fondere al tema sacro una vena di laicità, ideando i personaggi senza epica, eroismo oppure segnati da forti caratterizzazioni realiste; ma li ha interpretati come gente comune, semplici pellegrini del passato, figure dirette, prive di dettagli superflui. E il Bambino è il neonato atteso da tutti i genitori. Un'occasione che consente di avvicinare nelle atmosfere dell'arte due momenti che altrimenti procedono paralleli senza di fatto unificarsi. Ed è la storia umana, un avvenimento quotidiano che si affranca dalla leggenda, trasla dalle sembianze delle divinità per restare in mezzo agli uomini, la meta a cui aspira l'intenzione poetica di Salvatore Spedicato.
Ancor più intensa, se possibile, è la collocazione dell'opera all'interno di un contesto architettonico altamente scenografico qual è la chiesa già nota come Scuole Pie: posta ai piedi dell'altare maggiore, dove si celebra la liturgia dell'Eucarestia, la Natività accresce l'emozione per una rappresentazione che sa teatrale e risulta coinvolgente in quell'ideale ricongiungimento della Nascita e della Morte di Cristo, che toccanti suggestioni musicali rendono d'una godibilità più invogliante.

Katiuscia Di Rocco Il nuovo con l’antico
Sfiorando l’astrazione e un delicato geocentrismo si avverte forte l’appartenenza delle opere di Spedicato alla natura con germogli figurativi, alberi. Sembra dire in un travaglio che non ci sono regole ma limiti. La sua attività è caratterizata da un forte senso etico che lo porta a vivere con il suo secolo, ma senza diventarne il prodotto come diceva il suo maestro Rosario Assunto: «Dona ai tuoi contemporanei, ma quello di cui abbisognano, non ciò che essi lodano».
E’ un atteggiamento difficile, scomodo il vivere in modo imprescindibile il nuovo con l’antico senza le inevitabili fratture storiche, ma anello che riporta memorie di teatri greci, finestre barocche un tragico carisma ed una nuova esperienza di disperazione. Da quasi mezzo secolo Spedicato lavora nel Salento per il Salento tanto da essere cosiderato il più grande scultore salentino oggi vivente.

Daniela Rucco, Biografia di Salvatore Spedicato
Nato ad Arnesano, nel 1939, si forma nell’Istituto d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce, acquisendo il diploma di maestro d’arte nel 1956. Dal 1960 è abilitato all’insegnamento in diversi istituti d’arte a Bari e nel Salento. Da citare la docenza presso l’Istituto d’arte di Parabita e la direzione della scuola serale di Disegno e Plastica “E. Maccagnani” di Lecce. Giudicato da una commissione composta dai maestri Luigi Montanarini, Raffaele Spizzico e Pericle Fazzini, dal 1971 sino al 2006 tiene la cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, dove per quattordici anni (1979-1993) ne è autorevole direttore.
Scultore attivo dal 1957, partecipa, a partire dagli anni sessanta, a numerose rassegne nazionali ed internazionali, documentate da numerosi critici e storici dell'arte (tra gli altri: A.Antonaci, M.Apa, G.C.Argan, E.Bonea, T.Carpentieri, L.Galante, M.Guastella, F.Perrelli, M.Pizzarelli, D.Valli). Inoltre è citato in La Storia dell’Arte Italiana del ‘900 di Giorgio Genova. Sono molteplici le collezioni pubbliche e private che hanno acquisito le sue opere e svariati i suoi monumenti pubblici, laici e religiosi, presenti nel territorio.
Tra i lavori recenti: la medaglia d’oro con l’effige di Giovanni Paolo II donata dalla città di Lecce al pontefice nel 1994 e il busto in bronzo della scrittrice Rina Durante realizzato nel 2011. Partecipa alla 54a Biennale di Venezia per la sezione Pugliese di Lecce, ordinata al Convento dei Teatini.