04/06/2012
La gente di Maggio. Di Cosimo Ottaviano
Sementi gettati nei solchi,
facili prede del vento e dei falchi,
figli dell’uomo cresciuti nel mondo,
frutti del caso o d’amore profondo,
per strada, alla vita, da soli lasciati,
“dalla pioggia lavati, dal sole asciugati”.
Ragazzi forti, pronti a rinunce e sventure,
plasmati d’acciaio e armati di scure.
Sempre in trincea con spiriti ardenti,
pudiche facce, ma cuori bollenti.
Fiori di campo spazzati di netto,
un vento assassino, un vile diletto.
Luride mani di sangue innocente,
lavate con odio e barbarie demente.
Grida vendetta, paura e coraggio,
a mille là fuori, la gente di maggio.
Tra lacrime immense, versate per Te,
un’atroce domanda: Questo, Perché?
Cosimo Ottaviano
Per non dimenticare il 19 maggio |