19/06/2012

La pittura di Luca Conca tra realismo e metafisica. Di Domenico Saponaro


Luca Conca è senza dubbio uno degli artisti più interessanti approdati a Brindisi negli ultimi anni. Classe 1974, valtellinese, è presente in questi giorni con una personale presso la Temporary First Gallery di Antonio Mariani, figura da lungo tempo attenta alle vicende dell’arte contemporanea, con un occhio di riguardo verso gli sviluppi della tradizione figurativa italiana.
Inaugurata il 2 giugno scorso da Massimo Guastella, la rassegna propone una significativa sintesi del percorso artistico di Conca attraverso diciotto opere di piccolo formato: probabili esigenze logistico–espositive, con l’opportunità di un momento di maggiore raccoglimento contemplativo, hanno previsto l’impiego di dipinti di taglio contenuto. Nondimeno - va detto per inciso -nella sua carriera Luca Conca si è largamente confrontato con opere di grande formato; basti pensare ai due monumentali paesaggi montani realizzati nel 2008 per il Credito Valtellinese.
Apre la mostra – e la serie di ritratti del primo periodo - il quadro forse di maggiore portata lirico-narrativa, “Campetto” del 2005, con la figura ieratica, che si staglia sullo sfondo bruno di un tipico playground urbano, di un giocatore di basket seminudo incoronato dall’aureola bianca data dal tabellone del canestro; interessante, quasi a desacralizzare l’intensità drammatica della scena, il particolare dei graffiti che dal muretto di cinta sullo sfondo proseguono sul bicipite del giovane.
Nei dipinti successivi, differenti piani narrativi pongono la figura al centro dell’opera: al taglio più classico con il volto in risalto su fondo neutro, si affianca un lessico più seriale e reiterato, o l’introduzione di lacerti di paesaggio - dal sapore magrittiano – a mo’ di fondale, in una riuscita costruzione della scena che travalica il dato realistico tout court. Di particolare interesse il tratto minuto del pennello, a rilevare i particolari anatomici, o gli elementi decorativi laddove presenti.
L’uso, in molti casi, di una tavolozza limitata ai toni del grigio costituisce un’altra interessante prerogativa della pittura di Conca: la troviamo sia in alcuni ritratti sia nei paesaggi montani appartenenti al ciclo “L’ombra bianca della montagna”, del ’10, in cui l’artista di Morbegno reinterpreta una serie di fotografie in bianco e nero scattate da Alfredo Conti, suo conterraneo alpinista e fotografo, negli anni dieci del secolo scorso.
Infine, le marine. Di nuovo, ascendenze metafisiche hanno qui grande vigore lirico, segnatamente negli orizzonti puri mare-cielo, dove la cospicuità tecnica e l’eccellente manualità sono maggiormente manifeste, a dimostrazione delle indiscusse qualità creative ed espressive dell’autore.
Questa personale di Conca rientra in una proficua collaborazione tra la galleria brindisina e Italian Factory, un progetto di promozione artistica mirante alla diffusione e alla valorizzazione della produzione artistica di autori italiani, legati in particolar modo alla figurazione, appartenenti alle giovani leve di maggiore interesse.

Domenico Saponaro

Luca Conca
Temporary First Gallery
Via Giudea, 5/c - Brindisi
Dal 2 al 30 giugno 2012, tutti i giorni dalle 17,30 alle 20,30