01/07/2012

Banchine sbarrate per evitare la caduta in mare dei veicoli. Di Aldo Indini


E' sconvolgente vedere su tutte le banchine del porto di Brindisi i blocchi di cemento dipinti di bianco con fasce nere che sbarrano il confine con il mare.
Ovviamente lo sbarramento non è un elemento di arredo urbano.
A rammentare la sua funzione è quanto accaduto sabato 16 giugno 2012, intorno alle ore 22.00, quando una Volkswagen Passat è scesa lungo la scalinata virgiliana ai piedi delle Colonne Romane, per fortuna senza gravi conseguenze per i passeggeri.

Non fu così fortunato un 21enne turista napoletano che, il 20 agosto 1997, sotto una forte pioggia, finì in mare con la sua Y 10 ed annegò. Le cronache del tempo raccontano che il giovane voleva dirigersi verso la zona di imbarco di Costa Morena ma sbagliò direzione, raggiunse quella di Santa Apollinare e, una volta presa la discesa che dal prolungamento della viale Arno conduce alla Banchina Feltrinelli, terminò la sua corsa nelle acque del porto.
Il 1 Dicembre 2001, dopo oltre quattro anni di indagini, furono rinviati a giudizio il Sindaco f.f., il geom. addetto alle strade, quale Capo Reparto f.f., ed il geometra addetto alla segnaletica stradale. L'accusa parlò di omicidio colposo per la scarsa ed poco visibile segnaletica su di una strada del Sisri, il cui concessionario fu anch'esso rinviato a giudizio.
Il 15 dicembre 2001, il sottoscritto, a tutela degli ex colleghi ed amministratori, redasse una Consulenza Tecnica di Parte, con l’elenco di tutti i sinistri avvenuti nell’ultimo decennio, per caduta in mare di veicoli con a bordo conducenti o passeggeri (9 annegati e 15 i salvati).
La relazione fu utile al nutrito numero di ottimi avvocati. Infatti gli imputati vennero tutti assolti poiché l’omicidio colposo, con le attenuanti generiche, si prescrive dopo cinque anni, ma anche per errata interpretazione della legge per quanto concerne le strade che, pur rientranti nel territorio del comune, non sono di proprietà comunale. L’assoluzione venne condizionata dal fatto che il pericolo va ostacolato poiché non è sufficiente la segnaletica stradale.
Emerse che tutte le strade comunali (Codice della Strada) prima di raggiungere il mare dovevano essere affiancate dalla fascia di rispetto demaniale (Codice della Navigazione). Per tale motivo il Consorzio del Porto e la successiva Autorità Portuale, onde evitare responsabilità specifiche, ritennero opportuno ostacolare la caduta in mare dei veicoli, a limite della fascia demaniale la banchina, con quei brutti manufatti in cemento dipinti di bianco con fasce nere.

Nella progettazione di “Città d’Acqua” redatta dagli architetti Alfredo Arriba e Miguel Coramina Ayala, si legge che "Brindisi ci ricorda molto Barcellona e con la “Città d’Acqua”, riabbracciamo il porto sulle orme di questa città spagnola con i cittadini che si impossessano del porto". Speriamo, allora, che nella fascia demaniale di Lungomare Regina Margherita, l’attuale struttura protettiva per veicoli divenga una decente struttura per veicoli e per i pedoni se a questi sarà consentito il transito sul margine della banchina.

Colgo l’occasione per richiamare l’attenzione affinché sia ostacolato con due paletti (come in precedenza dipinti di bianco e rosso) l’accesso alla strettoia che conduce al piazzale delle Colonne Romane, indipendentemente se la segnaletica richiama una ZTL e quindi l’accesso alla strettoia della via Colonne dovrebbe essere limitato ai residenti, ai portatori di handicap, alle forze dell’ordine ed al carico-scarico delle merci.

Geom. Aldo Indini Ex Perito del Traffico del Comune