05/08/2012
Rimuovere i segnali in contrasto con il Codice della Strada. Di Aldo Indini
Aldo Indini torna sulla spinosa questione dei cartelli stradali installati in modo non confacente alle norme prescritte dal Codice della Strada.
Lo fa con una lettera aperta inviata il 1 Agosto
a Mimmo Consales (Sindaco di Brindisi).
Di seguito riportiamo integralmente il contenuto della suddetta missiva che ha per oggetto "Rimozioni segnali verticali in contrasto con le norme del Codice della Strada".
Per l’art. 39 del Codice della Strada (D.Leg. 30 aprile 1992, n. 285), "tra i segnali verticali sono compresi anche, nel comma 1, lettera C), quelli di indicazione"; il comma 2 riporta, "che il regolamento stabilisce forme, dimensioni, colori e simboli dei segnali stradali verticali e le loro modalità di impiego e di apposizione".
I segnali utili per la guida sono riportati nell’art. 135 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del Codice della Strada (D.P.R. 16 dicembre 1992, n, 495) e tra questi, al comma 3, vi è il segnale di "Attraversamento pedonale" (figura II.303), che localizza un attraversamento pedonale non regolato da impianto semaforico e non in corrispondenza di intersezioni.
L'esclusione della installazione del cartello di attraversamento pedonale in caso di impianto semaforico od intersezione è motivata dalla circostanza che essi già regolarizzano il traffico offrendo specifica segnaletica sul comportamento del pedone. Pertanto, la presenza del cartello di "attraversamento pedonale" in coincidenza di un semaforo o in corrispondenza di intersezioni, può generare confusione ed essere causa di sinistri.
In città vi sono circa cento segnali verticali in contrasto con le norme del Codice della Strada e che, quindi, andrebbero rimossi.
Con nota 26 aprile 2012 diretta al Commissario Prefettizio, chiedevo che venisse effettuata una verifica dei “Segnali Turistici o di Territorio”, installati dal Settore Sedi Culturali e Beni Monumentali con particolare riguardo sia alla presenza di simboli indispensabili per i turisti stranieri che non conoscono la lingua italiana, sia alla segnaletica turistica installata, che non corrispondeva ai requisiti previsti dal Codice della Strada.
Recentemente, con l’inversione dei sensi di marcia disposti dal Settore Trasporti, sono rimasti invariati quelli turistici del Settore Sedi Culturali e Beni Culturali. Spesso sono in contrasto tra di loro.
Sono questi i motivi per i quali la nota in data 30/05/2012, e successiva del 13/07/2012 informavo il Sindaco di Brindisi sulla necessità del Piano Urbano del Traffico (abbreviato PUT) previsto dall’art. 36 del nuovo Codice della Strada n. 285/1992, obbligatorio per i comuni con più di 30.000 abitanti. Tale piano è costituito da un insieme coordinato di interventi per il miglioramento delle condizioni della circolazione stradale nell’area urbana che và aggiornato ogni due anni.
Il Sindaco, nel documento programmatico presentato nel Consiglio Comunale di martedì 17 luglio 2012, riguardo al “sistema dei trasporti” ritiene che: Al fine di definire adeguati progetti di sviluppo e razionalizzazione relativamente al sistema territorio-trasporto nonché per migliorare l'efficacia del sistema infrastrutturale in coerenza con la pianificazione territoriale e urbanistica, l'Amministrazione vuole adottare entro il 2013 il Piano Urbano di Mobilità, strumento importantissimo di pianificazione introdotto dalla Legge 340/2000.
Il PUM costituisce un ottimo sistema infrastrutturale a lungo termine, ma nulla viene detto sul Piano Urbano del Traffico a breve termine. E' il P.U.T. che farebbe emergere le necessità infrastrutturali al fine di definire gli adeguati progetti di sviluppo idonei alla redazione del P.U.M.
Distinti saluti.
Comm. Geom. Aldo Indini
Ex Perito del Traffico del Comune
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