04/09/2012

Torno Subito: recensione di Antonio Trifirò


A Brindisi non c'è nulla, lo si ripete spesso.
A Brindisi, quel nulla, c'era anche nel 1943: un nulla che trasformò la cittadina adriatica in Capitale d'Italia.
Un pezzo di terra dimenticato da tutti, che in piena guerra mondiale non era presenziato né dai tedeschi né dagli angloamericani: un posto ideale per un re in fuga.
Ma i brindisini, in quel nulla, cosa fecero?
Se lo è chiesto Sara Bevilacqua, che ha intervistato 60 nonni per farsi raccontare aneddoti e storie di quei giorni.
Interviste egregiamente trasformate dall'attrice e regista, con l'aiuto di Emiliano Poddi per la drammaturgia, e di Daniele Guarini e Daniele Bove sul palco, in uno spettacolo ironico e riflessivo: “Torno subito”.
E viene fuori che, in quei tumultuosi giorni, a Brindisi il nulla era soprattutto nello stomaco: ma questo non impediva di vivere, alla ricerca di briciole di felicità, arrangiandosi nei modi più disparati.
E se addirittura qui arriva un re, cosa impedisce di sognare in grande?
Nulla: ed accade che una modista dal nome esotico diventa responsabile della cura della testa della regina, e si innamora del rosso ciuffo di un soldato d'oltreoceano.

A Brindisi, nel 2012 come nel 1943, non c'è nulla: però ti capita di ritrovarti in una piazzetta gremita, con un palco che usa come scenografia una chiesetta dell'XI secolo, e ti accorgi che, in questo nulla, qualcuno si è preso la briga di capire, e di comunicare agli altri il frutto della ricerca; perchè a questo nulla, che pare appartenere intrinsecamente a questo pezzo di mondo, bisogna restituire un senso.
Emozioni che solo il teatro fatto con passione può donare, e, ancora una volta, è la compagnia Meridiani Perduti a scatenare cuore e menti, stimolando a sognare un futuro, nonostante le difficoltà del presente che viviamo.

Antonio Trifirò