08/12/2012

Riordino Province: Elio Losavio scrive a Dentamaro e Vendola


All'assessore regionale Dentamaro
p.c. al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola

Come cittadini di Brindisi, già firmatari di diverse lettere- pubblicate a suo tempo dalla stampa- sulle ragioni per le quali noi brindisini non potevamo che scegliere, una volta perso il capoluogo, la provincia di Lecce, riteniamo doveroso intervenire in questa strana "disputa" tra la S.V. ed il nostro Sindaco Consales.

E' a tutti noto, compreso Lei, che i nomi delle città di Brindisi e Taranto non sarebbero mai stati affiancati nel riordino delle province, se qualcuno con molte assicurazioni non avesse fatto sperare di poter ottenere 2 Capoluoghi per ciascuna città.
Svanita questa possibilità e non potendo conservare, per degli assurdi parametri, lo status di Capoluogo, la città di Brindisi come logica vuole insieme con moltissimi altri motivi che sono stati mille volte elencati, ha scelto ufficialmente e a stragrande maggioranza con atto deliberativo del Consiglio comunale, l'annessione alla provincia di Lecce, quale emendamento da presentare in fase di conversione del decreto.
Non appaiono, perciò, giustificate le accuse di decisioni tardive rivolte da Lei al Sindaco ed ai consiglieri comunali brindisini, i quali nella prima fase si sono impegnati ed adoperati per conservare Brindisi quale capoluogo: la scelta di una unione con Taranto era infatti assolutamente strumentale per il raggiungimento di quell'obiettivo.
La scelta, invece, di tutto il territorio brindisino, degli ordini professionali, delle associazioni di categoria, della comunità brindisina tutta e della sua provincia, quando chiamati in causa, è stata NETTA ED INEQUIVOCABILE: LECCE.

La Regione Puglia, di cui anche Brindisi con la sua provincia è parte, non può disattendere questa scelta e questa volontà fortemente e chiaramente espressa.
A NESSUNO, in uno Stato democratico, è consentito calpestare i diritti dei cittadini e di una intera provincia che decidono liberamente di essere artefici del loro futuro.

La invitiamo fermamente a trasmettere (se non l'ha già fatto) -come si è limitata a fare nella prima fase di questa triste vicenda- la delibera del Consiglio comunale di Brindisi adottata il 20.11.2012, recante la volontà di una intera città, che in caso contrario saprà trarre le motivate conclusioni.
Infine all'intervento del suo collega Pelillo (tarantino) rispondiamo con pacatezza che Brindisi non ha mai "snobbato" Taranto, ma ci sono motivazioni obiettive e reali che hanno determinato la scelta a favore della provincia di Lecce (e non è soltanto la distanza), e solo a questo Brindisi si è "arresa" come il minore dei mali, e non ad altro o ad altri.
Nè Brindisi si arrenderà a qualsiasi forma di prepotenza tesa a prevaricare le decisioni legittime dei suoi cittadini.

Confidiamo anche che il presidente Nichi Vendola, in mille occasioni garante del principio della libertà di scelta, non mancherà di assicurarne il rispetto.

Grazie per l'attenzione che si vorrà riservare alla presente.

Elio Losavio e molti altri brindisini