23/12/2012

Veronica Sbergia e Max De Bernardi @ Chiesa del Cristo - Brindisi


Per il dodicesimo anno torna dal 15 al 30 dicembre 2011 la rassegna internazionale de “I suoni della Devozione”, una rassegna musicale internazionale nata per valorizzare e riscoprire il patrimonio artistico e architettonico dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni: cinque concerti ad ingresso libero, che si tengono nelle chiese e delle basiliche della città.
“I suoni della Devozione” promossa dall’ Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni dal Comune di Brindisi con la direzione artistica di Roberto Caroppo e il coordinamento di Giacomo Carito ed Antonio Caputo è divenuta ormai un appuntamento atteso nel panorama dell’iniziative per il Natale, attirando ogni anno sempre più spettatori.
Oltre ad offrire ai cittadini concerti di notevole valore artistico, “I suoni della Devozione” vuole essere soprattutto un’occasione di incontro fra culture differenti, il cui focus artistico è rivolto alle diverse espressioni musicali del tempo dell’Avvento: proposte di ricerca ma anche di riscoperta della tradizione, capaci di offrire molteplici coniugazioni del sacro a partire anche dalla musica contemporanea, perché le chiese non sono soltanto templi religiosi ma anche luoghi d'arte e di cultura.
Un evento che assume un valore sempre più profondo nei momenti in cui si inaspriscono le tensioni internazionali: le voci e le musiche che in ogni nuova edizione riempiono le chiese, veicolano infatti un messaggio profondo di tolleranza e dialogo tra le diverse religioni e culture, nell'ottica di una comprensione reciproca e di un arricchimento culturale, sempre più necessari in una città di frontiera come Brindisi, che accoglie persone e culture un tempo lontane.
Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Info. 3392254261

23 dicembre ore 21,00 Chiesa del Cristo dei Domenicani
Veronica Sbergia e Max De Bernardi
Alle radici del gospel


Il gospel...inteso come espressione popolare di devozione religiosa. Negli anni Venti i predicatori incidevano in uno stile che fondeva temi religiosi tradizionali con i modi e i ritmi del Blues.
Parliamo delle “Sanctified Jug Bands” attive in quegli anni nel sud degli Stati Uniti, che con l’uso di strumenti acustici e a volte improvvisati, rappresentano la naturale evoluzione dei solitari “guitarevangelist” quali Blind Willi Johnson, Rev. Gary Davis, Rev. Utah Smith, per citarne alcuni..
La musica sanctified assimila la strumentazione, i ritmi, spesso anche le atmosfere di vitalità sfrenata caratteristiche del primo jazz.
Le Sanctified Jug Bands erano quindi formazioni che, combinavano insieme una fede cristiana esuberante con la strumentazione resa famosa dalla popolarissima Menphis Jug Band, fatta di strumenti musicali poveri e spesso autocostruiti: washboard, kazoo, jug, washtubbass, violini rudimentali (bullfiddle), armonica, … integrati da più tradizionali chitarre, mandolini e piano, con un frequente utilizzo corale delle voci dalla coloritura gospel molto evidente.
Lo strumento che da il nome alla band ed al particolare genere da essa suonato, il jug appunto, è una bottiglia di whiskey di grosse dimensioni entro cui viene soffiata ritmicamente l’aria, generando così un suono basso e sincopato. Il gallon jug aveva, in pratica, il ruolo di propulsione ritmica oggi svolto da basso elettrico o contrabbasso. Qualcosa di simile al jug si ritrova anche in altre culture, come nel folk dell’Italia meridionale.
Il progetto “ALLE RADICI DEL GOSPEL”, duo composto da Veronica Sbergia e Max De Bernardi, nasce con l’intento di valorizzare questa tradizione e attualizzarla senza stravolgerne lo spirito e il suono originari. Uno stile personalissimo quindi, definibile come gospel rurale che trova qui piena espressione grazie all’assetto totalmente acustico di una chitarra resofonica, ukulele, washboard e l’uso sapiente delle armonie vocali.