20/03/2013

Diario di bordo. Pagina n. 166


Domenica 17 marzo, ore 20.30. L’ora è giusta per un concerto. Mentre ci prepariamo per presentare “Attenti a quei due…”, la sala dell’Auditorium S.Chiara di Brindisi, si riempie di gente.
C’è curiosità e attesa per vedere all’opera Angelo Trane e Nicola Andrioli, due autentici talenti della scena musicale brindisina.
Giuseppe Albertini, patron del Festival del Blues, ha fatto le cose per bene.
L’organizazione è stata perfetta. Anche il Comune di Brindisi ha voluto offrire il proprio contributo, patrocinando l’evento.

Il Festival del Blues ha riportato a casa due grandi nomi del jazz italiano.
Due artisti, figli di una straordinaria scena musicale, quella brindisina, capace di creare talenti e musica di qualità. Angelo Trane e Nicola Andrioli hanno presentato i due nuovi album: “Blue” e” Tessere”, due dischi di jazz, accattivanti e ispirati.
La serata è stata aperta dall’esibizione di Angelo Trane (sax), con la partecipazione di alcuni volti noti della scena brindisina: Franco Sgura (tromba), Alessandro Binetti (pianoforte), Cosimo Romano (contrabbasso), Roberto Cati (batteria) e Mimmo Russi (percussioni).
A seguire, Nicola Andrioli (piano) e il salentino Gianluca Milanese (flauto), hanno offerto alcuni brani dal nuovo album.
Un lavoro non comune, ma allo stesso tempo evocativo, creativo e gradevole.

Angelo Trane e Nicola Andrioli sono i figli della nostra cultura musicale, profondamente stradaiola, ma anche colta e raffinata che nasce nella nostra terra e si diffonde in modo naturale, lontana da qualsiasi forma di clamore.
In “Attenti a quei due…” Angelo Trane e Nicola Andrioli hanno ottenuto il giusto riconoscimento per meriti artistici.
Questo genere di eventi può e deve continuare ad esistere.
L’intraprendenza, la creatività e la passione dei suoi interpreti può e deve essere l’inizio di una nuova strada, anche se le radici e la lunga militanza, sono già garanzia dei lavori in corso.
A Giuseppe Albertini e a tutti gli operatori culturali della città, il compito di farli emergere.

MARCO GRECO