01/04/2013
Il bel paese di clown, saggi, cachi e caos. Di Gabriele D'Amelj Melodia
IL BEL PAESE DEI CLOWN, DEI SAGGI, DEI CACHI E DEL CAOS
(mini analisi di un mini golpe)*
Come nel gioco dell'oca, a più di un mese dalle elezioni, siamo tornati alla casella di partenza. Adesso si riparte con il fondato sospetto che i dadi siano truccati. Mamma Costituzione è stata tirata per la manica del tailleur, nix incarico e prorogatio molto anomala. Dopo il consapevole vano tentativo-harakiri dell'onolevole Beèh- rsan -I, immolatosi per ragion di Stato, il cunctator del sacro colle, novello Quinto Fabio Massimo Temporeggiator Napolitano, ha cavato fuori dal cilindro-elmo di corazziere la dream list degli ormai famosi dieci saggi. Dieci piccoli indiani, opulenti, ingrigiti rappresentanti della nomenklatura partitocratica e dei poteri finanziari.
Dieci personaggi non in cerca di autore, ma di copione. Un testo che preveda non quattro striminziti precetti, ma, come da tradizione, almeno dieci comandamenti. Tutti ben scritti sulle tavole di pietra. Perché, si sa, verba volant ma scripta manent.
Per chi poi è un mezzo mistero doloroso. Non per un nuovo incaricato, che è l'uomo invisibile del paradosso eletto a realtà, forse per i guru dei partiti che devono ammaestrare i grandi elettori del futuro inquilino della collina quirinalizia. Prima questa incombenza, poi quella di trovare il Direttore e la relativa orchestra di governo. La nostra era già la terra dei cachi, ora lo è anche del caos. Dopo i clown, i tecnici e i grillini, ecco a noi i saggi. Che sono sapienti, amici della saggezza e quindi filo-sofi.
Ed è qui che casca l'asino perché, malgrado le teorizzazioni di Platone, una Repubblica retta dai filosofi non ha mai tenuto, perché i filosofi, per natura, direi ontologica, sono portati a combinare casini eccelsi. Poi, perché mai in quota di dieci
e non di sette, che è il numero canonico dei savi che si aggiravano per le terre greche nel VI secolo?
Re Giorgio, hai fatto trenta, potevi fare trentuno! Anziché dieci facevi undici ed indicavi para-para la formazione base della grande e saggia Juve! Per quale antica logica, infine,nominare attempati dinosauri escludendo le donne e gli uomini di genio e fantasia? Insomma, si vuole rottamare o no il vecchio che permane? La butto lì, la mia formazione di nuovi saggi: Albano, Banfi, Baudo, Bignardi, Celentano, Cristicchi, Littizzetto, Nannini, Ventura, Zanicchi (fuori Battiato per punizione) Bè, se non dovesse piacere nemmeno questa, allora concludo la mia disamina parafrasando Brecht: "Beato quel popolo che non ha bisogno di saggi".
E' il 1° Aprile per tutti, pesci compresi.
* di Gabriele D'Amelj Melodia
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