04/08/2013

Storia di un capo, di bulli e pupe e di improbabili guerre. Di Bastiancontrario


STORIA DI UN CAPO, DI BULLI E PUPE E DI IMPROBABILI GUERRE
(ovvero corsi e ricorsi di partiti politici e di guerre di Troie)*


Chiedo umilmente scusa per questo intervento. Giuro che non era mia intenzione approfittare ancora della pazienza dei lettori e dell'ospitalità di chi mi pubblica. Volevo prendermi un bel periodo di ferie, senza pensieri, senza impegni, nemmeno di scrittura. Ma, ahimè, non riesco a resistere né alle tentazioni né, tanto meno, alle provocazioni.
Mi scuserà il buon Voltaire, teorico della tolleranza, se di fonte a certi atteggiamenti e a talune dichiarazioni, non soltanto non porgo l'altra guancia ma reagisco a muso duro, attacco, e vado giù pesante, con tutta l'indignazione suggeritami dalle circostanze.

Le folli dichiarazioni di Sandro Bondi, coordinatore di corte, sono, oltre che irresponsabili, decisamente cretine.
Questa grandissima testa priapesca , falso mite poeta ed ex pessimo Ministro, si permette di parlare addirittura di “guerra civile”, cadendo nel baratro del ridicolo e del grottesco in quanto ipotizza una sollevazione popolare in difesa di un pregiudicato la cui spiccata propensione a delinquere è stata più volte dimostrata da vari magistrati (tutti “comunisti”, possibile?).
Tentare di conferire dignità drammatica ad una modesta vicenda che, tutt'al più può rivestire i connotati buffoneschi di una farsa scarpettiana, è disonesto e sommamente stupido.

Non pensiate che sia una forzatura parlare di farsa anche nella “serietà” dell'inarrestabile declino berlusconiano.
Quando il popolo dei senza vergogna parla di “salvacondotti”, di “grazia “(quella che una volta si concedeva ai galeotti), addirittura di “successione” invocando l'ascesa della “figlia del capo” (l'orrida figura mitologica metà Papi e metà cozza Marina), in che ambito teatrale siamo mai? Fino a quando abuserete della nostra pazienza, azzurri di Arcore?

Lo scenario politico sta cambiando, cari bulli e pupe del capo, non illudetevi di scappottarvela come avete fatto per almeno tre lustri, grazie alla colpevole ignavia di un partito rosè che, tuttora, non sa né di carne né di pesce.
Non trastullatevi con la chimera di poter rinverdire Forza Italia, il partito di plastica fondato nel 1994 anche grazie alla intelaiatura teorica del nostro Mennitti, che proprio ieri ha fatto risentire la sua flebile voce a sostegno del progetto nostalgico. Voi non risorgerete, perché non siete l'Araba Fenicia e perché gli italiani sono stufi di queste miserevoli manfrine.
Evitate di arroccarvi nel bunker (la storia proprio non vi ha insegnato nulla?), prendete atto del tramonto definitivo del Grande Imbonitore, arrendetevi ritrovando almeno un minimo livello di dignità nell'ora suprema.
Del resto voi stessi vi compiacete di ammettere la vostra impotenza: senza il capo carismatico non vi sentite idonei a portare avanti il partito.
Siete Silviodipendenti, nemmeno il delfino, Angiolino Joly Alfano, malgrado il ghigno da Bunny incazzato, si è dichiarato all'altezza del compito. Ci sarebbe da vergognarsi, ma voi siete senza vergogna e tirate invece gli ultimi colpi di coda invocando l'insurrezione.

Ma, mio caro Sandro dalle glabre guance, chi dovrebbe mai guidare le folle e contro chi, per che cosa? Contro una magistratura che ha emesso tre analoghe sentenze dopo ben tre gradi di giudizio?
Vi rendete almeno conto della gravità delle vostre posizioni eversive e penalmente perseguibili? E i giornalisti di casa,al soldo del Padrone, quando la finiranno con la loro caciara becera e populista?

Pidiellini, avete varcato la soglia di ogni decenza, il limite del senso del pudore e del ridicolo. Specie con questa storia della”guera civile”.
Ma voi ve li immaginate le barricate degli Azzurri formate ammassando Suv, scrivanie in piuma di mogano e casse di champagne?
Vi figurate la Daniela, in piedi sul cofano di una Jaguar, col cappello frigio, che mena borsettate Vuitton a destra e a manca urlando il celebre motto “ Botulinité, Atelier e Santanché!” E la Biancofiore che, a petto nudo come la liberté di Dellacroix, lancia bombe a mano piene di Chanel n.5 sugli sporchi comunisti?
Che bello vedere poi la coraggiosa troika Carfagna-Minetti-Gelmini brandire vibratori giganti sul capo degli empi, mentre falangi di cavalieri fighetti (Fitto-Lupi-Briatore-Porro-Montezemolo-Feltri) inseguono il nemico con nella destra una mazza da golf e nella sinistra un campari soda.
Che brividi, che emozioni, altro che bunga bunga!

La situazione è grave ma non seria.
Coordinatore Bondi, non ci spaventa. Non ci sarà nessuna guerra. Se, solo per gioco, volessimo contemplarla, non sareste voi a vincerla. Nemmeno se in prima linea ci fosse la fedele Zanicchi che mulina il suo mattarello emiliano, Giulianone Ferrara armato di un prosciutto di montagna e il piccolo Brunetta che mitraglia acqua col suo fucilone a pompa regalatogli dalla moglie sul lido di Jesolo.
Forse in un solo caso potreste avere la meglio. Se, per esempio, faceste ricorso al vecchio trucco d' Ulisse.
Ecco, sì, forse un bel cavallo di legno pieno di olgettine capeggiate da Ruby , opportunamente lasciato dietro le mura dei rozzi comunisti, potrebbe raggiungere lo scopo di fiaccare il nemico e renderlo inerme. Nessuno potrebbe resistere all'abile arte della guerra alla puttanesca di cui sono capaci queste amazzoni.
Il loro eroico troismo conquisterebbe tutti. O quasi. Niki Vendola potrebbe essere la nostra unica salvezza.
Come direbbe Suor Angela “Che Dio ci aiuti!”

*Bastiancontrario