12/11/2013
Inquinamento ambientale. Che fare. Di Annamaria Negro
Che l'inquinamento dell'aria può provocare il cancro è stato ormai accertato dallo IARC di Lione, l'agenzia, che per conto dell' Organizzazione Mondiale della Sanità, analizza le sostanze capaci di provocare i tumori da agenti chimici e fisici.
Da anni Brindisi, la sua provincia e quella di Lecce pagano un prezzo incommensurabile a livello di mortalità e morbilità grazie alle numerose tonnellate di carbone per la produzione di energia elettrica, per non parlare dei danni a ciò che era la grande vocazione del territorio: agricoltura e turismo.
Nel nostro territorio, da anni, è assente qualunque indagine sanitaria sulla popolazione, da tempo si richiede una nuova ricerca epidemiologica ma sinora nulla di fatto, da anni nessuna ricerca e indagine ai danni degli ecosistemi del territorio.
L'inquinamento da carbone secondo i dati scientifici dell' OMS provocherebbe gravi effetti su organi gastro-intestinali, apparato respiratorio, sistema cerebrale e nervoso, con rialzo di gravi patologie a carico delle cellule di tutti gli organismi che vivono nel circondario delle centrali a carbone. Tra il 90 e il 94 è stata riscontrato un' accentuata morbilità per la malformazione tra i neonati brindisini, lo studio del CNR di Lecce e Pisa ne evidenziano un triste record superiore a quello ritrovato nel resto d'Europa. In questi ultimi anni vi è stato un aumento notevole di tumori polmonari, del sistema linfoematopoietico e dei linfomi non Hodgkin e della vescica. La centrale Federico II di Brindisi in effetti è una delle più inquinanti per emissione di CO2 e non solo, ossidi di azoto e di zolfo, mercurio, nichel, cromo, arsenico, cloro, rappresentano solo un numero limitato di ciò che ogni giorno viene lanciato nell' aria di questo territorio.
Cina e America dopo gli ennesimi allarmi per la salute annunciano la chiusura delle centrali a carbone considerate anche antieconomiche per i costi sanitari e i danni sopportati grazie ai cambiamenti climatici dovuti alla CO2, danni (ondate di calore, inondazioni, siccità, incendi e forti tempeste), destinati ad aumentare. E mentre tutto questo scempio cade sulle nostre teste e in altri paesi si prendono i primi provvedimenti i nostri rappresentanti politici locali e nazionali..... stanno a guardare, addirittura qualcuno di loro ha parlato di demagogia, qualcuno si appresta a parlarne perché fra un po' saremo in campagna elettorale... le regionali sono vicine. Non credo che la "politica assente "possa far decidere ad altri che aria dobbiamo respirare o decidere quali patologie metteranno fine prematuramente ai nostri giorni! Da Brindisi a Lecce tutti, indistintamente da qualunque colore politico, ammesso che oggi ancora ci sia, dobbiamo fare fronte comune su un principio che è sacrosanto e inviolabile, poteri forti a parte, il diritto alla salute e di conseguenza alla nostra vita. Promuovere un modello energetico alternativo, riformulare una nuova Convenzione tra Enel ed Edipower, chiaramente tutelando il posto di tutti i lavoratori, cosi' come sanciva la Convenzione del 1996 ( DPR del 23-4-1988) che pero' non è stata osservata; riportare la quantità di carbone a quella iniziale (2,5 ton. annue), porre in essere la tutela dell'ambiente e dei cittadini medianti Enti di Controllo Pubblico che forniscano i dati reali aggiornati del grado di inquinamento. Questi gli obiettivi da perseguire da parte delle Istituzioni che dovrebbero difendere e salvaguardare il proprio territorio con gli strumenti della legalità e della propria coscienza, dal momento che parliamo di vite umane. A queste istituzioni un pensiero: tutte le sere quel cielo dipinto di rosso dal fuoco delle torce e invaso da sostanze non certamente salubri.... , quell' aria che spesso si presenta maleodorante o pesante, ci parlano di un territorio indifeso, non amato, svenduto da alcuni uomini che per superficialità o tornaconti personali hanno sentenziato sulla salute di tutti noi e delle generazioni a venire.
Annamaria Negro
ex consigliere circoscrizionale |