01/01/2014

Diario di Bordo. Pagina n. 208


“Odio intensamente le discriminazioni razziali, in ogni loro manifestazione”.
Il Blues è nato e si è sviluppato in seguito alla schiavitù delle comunità nere, nelle regioni del sud degli Stati Uniti. Questa musica è una manifestazione di un sentimento e di un dolore che ha avuto un lungo tracciato umano ritrovando nella stessa, un’angosciata possibilità di espressione.
Un lamento di dolore che si traduce in un atto di ribellione, un grido provocato dalla miseria, dal vuoto.

Oggi un nuovo Blues sta nascendo in Italia.
A fianco dei tantissimi artisti e degli importanti Festival dedicati alla “musica del diavolo”, il Blues ritorna alle radici, non come forma di spettacolo e di cultura, ma come forma di disagio legato alle problematiche dei nuovi migranti provenienti dal Mediterraneo.
La mancanza di cultura e della conoscenza della storia, a volte vicino alla nostra, rende molti di noi intolleranti, opinionisti del nulla e discutibilmente critici.

Sarebbe utile informarsi sulle cause che portano agli sbarchi sulle coste italiane e alle rivolte nei centri di accoglienza.
In un clima di assordante confusione, si legano le problematiche e i drammi della difficile realtà sociale del nostro Paese con i bisogni e i diritti umani dei migranti.
La storia insegna che il più grande esodo dell’emigrazione moderna è stata quella degli italiani.
A partire dal 1861 sono state registrate più di ventiquattro milioni di partenze.
La grande emigrazione ha avuto come punto d’origine la diffusa povertà e la voglia di riscatto d’intere fasce della popolazione.
A distanza di tempo le problematiche sembrano essere le stesse.
Ma oggi come allora, non bisogna dimenticare due principi fondamentali: la solidarietà e l’uguaglianza.
La solidarietà, un atteggiamento di comprensione, atto a venire incontro alle esigenze e ai disagi di chi ha bisogno di aiuto.
L’uguaglianza, quell’ideale che offre ad ogni essere umano, indipendentemente dalla sua nazionalità, colore e razza, la possibilità di essere considerato alla pari di tutti gli altri.

Auguriamo a tutti che il il nuovo anno possa portare ad una nuova riflessione e a considerare una nuova integrazione più civile e umana.
Il nuovo Blues è intorno a noi: sui barconi della morte, nei campi assolati delle nostre campagne e sulle bocche cucite nei centri di accoglienza. “L’educazione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo”.

Le citazioni riportate nel testo sono di Nelson Mandela.

Radiazioni Cult è in onda dalle 22.00 alle 24.00 ogni venerdi su Ciccio Riccio, ed è a cura di Marco Greco, Antonio Marra, Angelo De Luca.
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Dalla redazione un felice e sereno 2014 a tutti i lettori di Brundisium.Net.