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LESIONE DEI DIRITTI UMANI
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Carissimi,
Vi scrivo per comunicarvi una notizia gravissima.
Il 31 Gennaio 2002 è sbarcata nei pressi di Lecce una nave carica di 500 clandestini, in
maggioranza Kurdi (turchi e Irakeni) ma vi erano anche Afghani, Cingalesi, Marocchini,
Sry lankesi di etnia Tamil (perseguitati).
Tutti, tranne i 140 irakeni, hanno formalmente chiesto Asilo. Normalmente in queste occasioni è
consentito l'accesso ai centri di accoglienza a persone che si occupano della tutela giuridica
di queste persone, per informarli sui propri diritti e sulle possibilità che hanno.
In questa occasione, anche con la complicità di uno dei due centri che ospitavano i profughi,
il CTM, questa pratica consolidata ha subito un ritardo gravissimo.
Comunque questa non è la questione centrale di tutta la vicenda. Il vero problema e che per
valutare queste richieste d'asilo è arrivata a Lecce nientemeno che la Commissione per il
Riconoscimento dello Status di Rifugiato, per valutare con estrema velocità la congruetà di tali
richieste. Per i profani spiego che, normalmente, un richiedente asilo attende circa un anno
per essere convocato da questa commissione, dopo aver inoltrato la domanda, pertanto si evince
che lo scopo preventivato era quello di rispedire tutti indietro, come si sta cercando di fare.
La Commissione ha operato a Lecce nei giorni 13-14 e 15 mattina ascoltando, udite udite, 300 persone circa;
vi lascio immaginare il tempo dedicato ad ogni persona per parlare delle proprie vicende
personali o di persecuzioni che hanno subito.
Dopo questo incredibile tour de force la Commisione ha deciso di riconoscere lo Status solo a 26
persone, ritenendo infondate le altre. Tante sono le voci che si sono susseguite in questi
giorni, ma la verità è che queste persone rischiano di ricevere un decreto di espulsione con accompagnamento alla frontiera (Rimpatrio coatto). Trattandosi in massima parte di Curdi Turchi, questo provvedimento sarebbe lesivo dei diritti umani in quanto, nonostante i tentativi dell'attuale governo italiano, la Turchia non può considerarsi, come si dice in gergo, paese terzo sicuro; considerato, poi, che da interviste fatte successivamente a queste persone, si evince che la gran parte svolgeva attività politica o comunque ha subito persecuzioni - esistono tracce visibili di tortura sui loro corpi - ed esistendo una specifica norma definita principio di "non refoulement" stabilita dalla Convenzione di Ginevra che sancisce l'impossibilità al rimpatrio di persone che rischierebbero la vita, questo atteggiamento, che anticipa l'applicazione della nuova legge Bossi- Fini sull'immigrazione prima ancora dell'entrata in vigore della stessa, ci pare debba essere denunciato come atto gravissimo di lesione de diritti umani.
Nella giornata di Martedì 19 Febbraio 2002 alle ore 16:00 ci sarà una manifestazione di protesta - Pacifica- nei pressi della Prefettura di Lecce, allo scopo di incontrare il Prefetto.
P.S.
Il respingimento coatto è certo poiché le persone sono state trasferite dal Centro Orizzonte al
Regina Pacis di S.Foca, centro destinato ad accogliere gli espellendi.
Ho evidenziato solo alcuni punti salienti per ragioni di spazio ma la situazione è molto
complessa, ma sul punto, su sollecitazione anche della nostra organizzazione, è gia stata
presentata un'interrogazione parlamentare.
Rinvio ad una successiva mail per una discussione sulla nuova legge Bossi-Fini.
Vi ringrazio per l'ospitalità.
Gianluca NIGRO
Presidente ARCI N.A. Brindisi
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