Dopo aver tracciato la breve cronistoria di internet in città, parliamo del rapporto tra internet e gli enti pubblici,
nel quale, come riportato in questi giorni da quotidiani nazionali e locali, la nostra provincia detiene la maglia nera.
Inutile dire che in tanti se ne erano accorti: basta fare un giro nel web per rendersi conto di come si siano attrezzati,
e già da molto tempo, tutti gli enti di altre città.
Non si può tacere che Brindisi ha perso un’ennesima occasione: altrove gli enti pubblici, che, soprattutto al sud sono tra
le poche realtà a poter disporre di ingenti risorse finanziarie, hanno svolto una funzione di traino nella conoscenza e
l’utilizzo di internet; da noi ciò non è avvenuto, anzi le amministrazioni locali sono ancora in notevole ritardo davanti
ad utenti (soprattutto giovani) che sembrano avere una grossa fame di informatica.
Il panorama che si presenta per chi cerca informazioni “istituzionali” è senz’altro, grigio.
Il sito della Provincia (alla quale va dato il merito di aver messo a disposizione, in biblioteca, delle workstations con
collegamento in rete), non pare possedere standard di grafica e (soprattutto) di dati tali da far invidia a quelli di enti
omologhi. Sicuramente ci si aspetta ben altro da un sito curato dalla propria sezione informatica, cioè da dipendenti che
dovrebbero essere in grado di avere accesso a tutte le informazioni.
L’ente diretto da Frugis è addirittura incorso in una curiosa, quanto incresciosa grana: ha fatto svolgere un corso
finalizzato alla creazione di un portale di riferimento per le imprese, “Sky and Sea”, ma dopo la conferenza stampa che in
pompa magna ne annunciava la realizzazione ed i grandi progetti ad esso relativi, nessuno ha più saputo nulla di questa
operazione.
La magistratura ha naturalmente voluto vederci più chiaro e pare che colui che aveva ricevuto dalla Provincia l’incarico di
formare il gruppo dei gestori del portale abbia pensato bene di acquistarne il dominio (magari per rivenderlo alla stessa
amministrazione…) e reindirizzarlo ad un sito leccese. Fino a poco tempo fa, infatti, digitanto skyandsee.com non si
sarebbero ottenute informazioni sulle aziende brindisine bensì sulle vacanze nel salento.
In questa storia, di cui si attendono ulteriori sviluppi, si denota, quantomeno, la forte incompetenza esistente in materia
di chi avrebbe dovuto vigilare sul corretto utilizzo di denaro pubblico.
Parlare del “Comune” è come sparare sulla croce rossa: le risorse destinate alla creazione ed al mantenimento dello spazio
internet hanno dato finora risultati disastrosi. Praticamente il sito non è mai esistito e per di più, la scarso riguardo,
per non dire inerzia, ha condotto alla “magagna” di “Tina webcam”, denunciata per prima sul nostro “ti dico la mia” e poi
ripresa addirittura dal programma di maggior ascolto a livello nazionale.
Pare che il Comune per “appoggiare” il vecchio dominio (www.comunebrindisi.net) si sia affidato ad un provider dell’Europa
dell’Est, non sapendo che questo fosse “specializzato” in siti per adulti. Da quando però, adeguandosi alla convenzione
vigente in Italia, il sito è stato trasferito all’indirizzo www.comune.brindisi.it, il vecchio dominio, rimasto libero,
viene utilizzato per fare pubblicità ad una chat line porno.
Comunque sembra che in Piazza Sedile ci sia la volontà di metter su un sito degno di tal nome: meglio tardi che mai a patto che i fondi pubblici siano utilizzati,
questa volta, in modo ineccepibile. In ogni caso sarà arduo colmare le lacune schiuse dall’imperdonabile ritardo.
Altra situazione tragicomica è quella della Camera di Commercio, il cui sito è spesso inaccessibile.
Gli unici spazi web che sembrano rispondere agli standard nazionali di qualità ci paiono essere il sito della CNA e quello
dell’ASL BR1, con la sola pecca, per entrambi, di non essere aggiornati di frequente.
L’ultimo posto della città in questo settore, questa volta, è proprio meritato ed è un peccato perché l’utenza internet certamente non è impreparata.
La speranza è quella di riuscire ad abbandonare anche questo triste primato ma ancora più importante è che gli enti comprendano l’importanza di internet, sia come mezzo di comunicazione della propria attività che come sistema di ausilio
all’utenza.
Solo allora riusciremo ad ottenere ciò che in altri ambiti locali è realtà consolidata (certificazioni on line, delibere accessibili con un semplice clic etc…).
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