Home | Interagiamo | Sport | Brindisinità | Il tuo web | Servizi web | Notizie | Mail

Notizie
CCE' SI DICI A BRINDISI?
Notizie dalla città

Ti dico la mia
TI DICO LA MIA
Lo spazio per dire tutto quello che ti passa per la testa
Li cristianuni di Brindisi
I PERSONAGGI
Li cristianuni di Brindisi
Saluti
SALUTI
Invia i saluti ad un parente o ad un amico lontano
I siti pazzi
I SITI PAZZI
Carrellata di siti improbabili
I murales della città
GRAFFITI
I murales della città

La bacheca del Brindisi Calcio
LA BACHECA DEL CALCIO

Commenta il calcio brindisino

Piazza Vittoria chat
PIAZZA VITTORIA CHAT
Piazza virtuale della città
Le tue foto
LE TUE FOTO

Inviale a Brundisium.net

NESSUNO VUOLE IL RIGASSIFICATORE
La British gas ha deciso di investire 600 miliardi di lire con l'obiettivo di costruire a Brindisi un terminale per trasformare il metano liquido importato via mare allo stato gassoso. L'annuncio viene dato in Gennaio a "Il Sole 24 ore", ma solo adesso si muovono le acque: Blair (principale sponsor del colosso a grosso capitale pubblico) e Berlusconi ne hanno parlato a Genova durante il G8. Il premier inglese, nei giorni successivi, ha premuto fortemente l'accelleratore per convincere il governo italiano a realizzare l'investimento.
Tutto parte a Gennaio quando il presidente dell'Ente nazionalizzato d'oltremanica, Yvonne Barton, comunica l'intenzione di voler costruire lo stabilimento proprio a Brindisi. 600 miliardi di lire, 1.500 addetti nel periodo di costruzione, un impianto in grado di produrre fino a 8 miliardi di metri cubi all'anno di gas naturale a fronte di un progetto che avrebbe effetti dirompenti sulla liberalizzazione del mercato del gas, affiancando una fonte di approvvigionamento alternativa ed in concorrenza a quella della Snam (gruppo ENI). Buona parte del metano proverrebbe dai propri giacimenti egiziani (alcuni condivisi con la Edison) e sarebbe fornita ai grandi clienti industriali, ai produttori indipendenti di energia elettrica, ai distributori di gas, ai partecipanti alla gara per l’acquisizione delle centrali dell’Enel.
Dopo 6 mesi scoppia la bufera.
Ci si accorge che il Documento di Programmazione Economico Finanziaria del governo Berlusconi riporta testualmente: " Risultano di importanza strategica nuove infrastrutture di approvvigionamento del gas naturale, in particolare nuovi terminali di ricezione e rigassificazione di gas naturale liquido" ed è chiaro che si parla di Brindisi e della British gas. Peccato che nel documento si legga anche che "il Governo promuoverà l'uso efficiente delle risorse energetiche al fine di diminuire la dipendenza dell'Italia dall'Estero" e che "verranno potenziati la ricerca scientifica e lo studio di possibili utilizzazioni di energia prodotta da tecnologie a basso impatto ambientale".
L'on. Carbonella sottolinea la volontà del Governo di portare a Brindisi altro inquinamento, il presidente della provincia Frugis accusa il centro-sinistra di volere l'impianto in quanto la British Gas ha dato l'incarico di consulenza ad una società vicina al suo entourage; L'Assessore regionale all'Ambiente, Saccomanno definisce inconcepibile il ricatto della crescita contro la salute; il Sindaco Antonino, ribadendo un secco no, ricorda che il consulente fiscale della British Gas altri non è che il Ministro Tremonti (il redattore del DPEF); Carmine Dipietrangelo, capogruppo dei DS in regione, evidenzia come il suo partito si sia sempre dichiarato contrario a questo insediamento.
Capitolo a parte meritano i sindacati: tutti, da subito ed indistintamente, risultano favorevoli all'iniziativa. Ma non risulta che essi abbiano mai ascoltato in proposito i propri cittadini iscritti.
E' questo il contesto locale nel quale il Comitato Portuale,convocato per il 30 Luglio, ha deciso di rinviare il rilascio delle relative autorizzazioni alla British Gas.
Si continua a discutere, intanto si attendono le decisioni del governo che pare orientato a commissariare l'Autorità portuale (colpevole di essere contraria all'investimento) dopo aver mandato a Brindisi gli ispettori.
Risultano oramai evidenti le decisioni già stabilite dal nuovo governo come risultano palesi gli enormi interessi monetari in ballo ed i giochi di potere economici (ad esempio BG forma diverse joint-venture con Fiat Avio e Banca San Paolo, ossia con parte della futura EDISONTEL) a discapito dell'ENI (forse troppo vicina al vecchio esecutivo, ma pur sempre a capitale pubblico).
Allo stato delle cose sembra fin troppo semplice prevedere il triste epilogo della vicenda, ma poniamo ugualmente la scontata domanda: ma quando si smetterà di prendere decisioni sulla testa e la salute dei brindisini?
Lo spazio di Alfa Centauri
Le Pagine di Totuccio
SG Brindisi
Sondaggi
I siti per cercare lavoro
Brindisi Links
Spazio barzellette: leggile ed inviale

Proponi il tuo sito
Segnala un sito

Chi siamo | Contattaci | Credits | Segnala Brundisium.net | Liberatoria | Indice del sito |
© 2001 - 2002 Brundisium.net Company