La crisi
La crisi amministrativa forzosamente determinata dall’arresto del Sindaco Consales ha svelato una gestione lontana dai problemi reali della città e ripiegata su una politica che ha finito per favorire uno sfruttamento finalizzato all’arricchimento privato delle già esigue risorse pubbliche. Tale sistema non ha trovato contrasto nelle forze politiche che hanno sostenuto l’Amministrazione le quali hanno avallato la continua girandola di assessori funzionale solo al mantenimento di una maggioranza priva di qualsiasi visione programmatica e avulsa da ogni forma di partecipazione dei cittadini.
Tutto questo accadeva e accade mentre la città veniva e viene fortemente provata da attività criminali (furti, incendi d’auto e di esercizi, intimidazioni, traffico di droga e di armi), da crescente disoccupazione per chiusura o ridimensionamento di attività economiche, da diffusi fenomeni di corruzione, dalla scoperta di inquinamenti che si aggiungono a quelli già noti e sinora non bonificati e dall’aggravarsi della crisi sociale soprattutto nei quartieri popolari dove è più grave lo stato di salute generale.
Nel contempo la città e la provincia hanno vissuto un impoverimento della propria compagine istituzionale con la soppressione di importanti enti per l’economica locale, come Banca d’Italia, Autorità portuale, Camera di Commercio, pezzi di Università nonché col venir meno di manifestazioni che avevano raggiunto una importanza di livello nazionale come il Salone nautico.
Le precondizioni del metodo democratico e dell’etica
A fronte di questa pesante situazione le prossime elezioni amministrative potranno rappresentare una occasione importante per un cambiamento di rotta se nella politica locale si farà strada la considerazione per la quale la democrazia rappresentativa, con il suo sistema di delega, non sarà in grado di produrre profonde e autentiche innovazioni se non si lavorerà per radicare nell’elettorato i valori di giustizia, trasparenza e corretta gestione della cosa pubblica.
Non potrà essere l’ “uomo (o un gruppo di uomini, ndr ) della provvidenza” a produrre la necessaria innovazione perchè ciò che occorre è una rappresentanza politica che ponga come primo obiettivo programmatico una metodologia di governo partecipato in cui i cittadini siano chiamati frequentemente al confronto ed alla proposta. Ed in questa ottica impegno primario di quanti (singoli, partiti o gruppi) vogliono imprimere una effettiva svolta alla politica locale deve essere quello di promuovere la capacità partecipativa e propositiva della popolazione sostenendo l’attività di tutte le agenzie educative, la scuola in primis, per un costante crescita culturale dei cittadini. Brindisi potrà risorgere solo se riuscirà a diventare la città del riscatto e della partecipazione.
Chi si candida o accetta la candidatura alla guida della città dovrebbe attestare l’inesistenza o la rimozione di situazioni che possano configurare conflitti di interesse per dimostrare che l’unica ragione del suo impegno politico è il servizio al bene pubblico in ottemperanza al dovere, sancito dall’art. 54 della Costituzione, per il quale “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Una precondizione questa, come quella della partecipazione democratica, in difetto della quale ogni progetto, ogni programma e ogni impegno risulterebbero vani.
Cenni di impegno programmatico
Il Forum in questi anni ha ripetutamente denunciato le gravi carenze riscontrate dai cittadini negli ambiti di intervento dell’amministrazione comunale. Sulla base di tali evidenze richiamiamo l’attenzione di quanti vorranno impegnarsi nella prossima competizione elettorale amministrativa sulle seguenti linee :
ampliare i campi e le modalità di attuazione della trasparenza amministrativa, regolamentando i diversi rapporti dei cittadini con l’Amministrazione Comunale e attuando la pratica del bilancio partecipato nonchè ridurre al minimo le spese di rappresentanza per rispetto di quei cittadini che hanno visto diminuire le provvidenze da parte dei servizi sociali per i noti tagli al welfare da parte delle politiche governative;
operare il rilancio della cultura, intesa come capacità critica di interpretare i dati della realtà e quindi come condizione per un corretto esercizio della democrazia, promuovendo ogni utile iniziativa d’intesa con la scuola e con tutte le agenzie educative a partire dalle confessioni religiose.
favorire un modello di economia locale più vivibile e diverso da quello largamente fondato sui grandi insediamenti industriali che non hanno risolto l’annosa questione occupazionale ed hanno per contro provocato enormi guasti ambientali. Nessuno pensa di prescindere dal comparto industriale nel pianificare lo sviluppo sostenibile del territorio ma è indispensabile uscire dalla logica dei grandi impianti che hanno solo seminato illusioni creando aspettative rimaste puntualmente insoddisfatte. Innovazione, tecnologie avanzate, biotecnologie
ed ecompatibilità ambientale devono essere il fulcro del rilancio del comparto industriale. C’è bisogno insomma di una economia che renda ambientalmente compatibili gli impianti esistenti e nel contempo favorisca le vocazioni e le risorse locali: attività portuali, turismo, distretto aereospaziale e nautico, agricoltura, terziario, manifatturiero, artigianato ed in genere piccole e medie imprese. Col successo ottenuto da un vasto e consapevole movimento di opinione nella lotta contro il rigassificatore si è scongiurato il peggio ma ora si deve costruire una economia migliore che produca lavoro e tuteli la salute dei cittadini;
definire finalmente un piano urbanistico generale che punti alla riduzione del consumo di suolo e alla riqualificazione urbanistica e territoriale;
favorire il recupero urbanistico di spazi abbandonati nella città attraverso il loro rinverdimento soprattutto nei quartieri periferici e a maggior tasso di emarginazione sociale, come contrasto al degrado urbano e come strumento di miglioramento della salute nella sua accezione più ampia di benessere o buona vita anche attraverso la promozione di investimenti pubblici e privati intesi alla valorizzazione della costa ed al risanamento di alcune zone del centro storico e delle periferie;
intervenire sulla emergenza abitativa che riguarda sia cittadini italiani che stranieri attraverso provvedimenti urgenti non esclusa, in casi di particolare gravità e quando ne ricorrano le condizioni di legge, la requisizione temporanea di immobili non adibiti ad apprezzabili utilizzazioni;
tutelare e promuovere le bellezze naturali, non accrescere la quantità di suolo occupato, consentire lo sviluppo di orti pubblici, preferire il recupero alla cementificazione, valorizzare i beni monumentali; recuperare il Collegio Tommaseo, l’ex base NATO, il Castello Alfonsino e la Cittadella della Ricerca a funzioni di pubblica utilità anche nella previsione di un intervento privato; sviluppare il marketing territoriale per un turismo culturale e vacanziero;
redigere, in maniera anche in questo caso partecipata, un piano della mobilità in cui si favoriscano i mezzi pubblici per migliorare la qualità della vita riducendo l’inquinamento urbano, creare aree pedonali in tutti i quartieri nonchè facilitare i collegamenti con i luoghi della formazione e dall’assistenza socio sanitaria nella città e nella regione mediante la mobilità pubblica;
attrarre attività industriali non inquinanti e di ricerca semplificando gli adempimenti burocratici e pensando a facilitazioni fiscali nonchè utilizzando al meglio le potenzialità fornite dalla Cittadella della Ricerca;
concordare con le competenti autorità governative gli interventi per accrescere e tutelare al meglio le misure di sicurezza pubblica attraverso un maggiore controllo del territorio che non può essere assicurato solo con gli strumenti della videosorveglianza dal momento che richiede anche adeguati servizi di pattugliamento ed un affinamento dei servizi informativi;
esigere la bonifica dei siti inquinati a partire dal corretto utilizzo dei 25 milioni di euro recentemente stanziati dal Governo e dalla revisione dei consorzi ASI da tramutare in aree produttive ecologicamente attrezzate; puntare al miglioramento delle attività di controllo sulle emissioni industriali, il controllo costante delle condizioni di salute della popolazione anche attraverso un continuo aggiornamento dei dati epidemiologici; esercitare in maniera competente l’attività di controllo che la legge attribuisce al Comune nei riguardi della Servizio Sanitario locale perché siano rimossi i disagi all’utenza e siano disponibili le migliori attività di prevenzione, diagnosi e cura;
favorire la cultura del riuso dei rifiuti attraverso la creazione di impianti ad hoc;
promuovere le attività culturali , artistiche e sportive prevedendo anche una loro allocazione nei quartieri a maggior rischio di emarginazione come strumento di intervento sociale.
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
No Comments