August 25, 2025

Apprendiamo dalla stampa che Enel ha comunicato la disponibilità a finanziare la realizzazione dei sistemi di filtraggio delle emissioni dei caminetti domestici di Torchiarolo.

 

Un antico adagio popolare recita così: il pentolone dice al pentolino spostati che mi sporchi.
Possiamo riassumere così la vicenda dei filtri dei camini di Torchiarolo: da un lato il pentolone Enel, e dall’altro i pentolini, i caminetti domestici.

 

Se è vero che i camini hanno il loro impatto sull’ambiente, è altrettanto evidente a tutti però che l’impatto ambientale (e quindi sanitario) della centrale FedericoII non è un fatto circoscrivibile al solo territorio di Torchiarolo.

 

Vale la pena ricordare che dal camino di Cerano vengono riversati in aria, quell’aria che tutti respiriamo, milioni di tonnellate di Anidiride Carbonica, migliaia di tonnellate di Anidride Solforosa e Ossidi di Azoto, diverse tonnellate di Benzene cancerogeno del gruppo 1 per Leucemie, centinaia di chili di metalli pesanti come Nichel, Cadmio e Cromo cancerogeni del gruppo 1, 53 chili di Mercurio neurotossico e responsabile dello sviluppo del sistema nervoso specie nei bambini ed adolescenti.

 

Così come è doveroso ricordare che proprio Enel è coinvolta in un procedimento penale per dispersioni di polveri di carbone da quella centrale.

 

Ecco perché riteniamo paradossale l’atteggiamento di Enel. Più che pontificare sui caminetti di Torchiarolo e proporre investimenti invocando una “allargata sostenibilità ambientale” che suona come una vera e propria beffa,dovrebbe avere rispetto per i cittadini, anche e soprattutto per il tributo di vite umane pagato, come confermato dal recente studio del CNR: non si possono tollerare lezioni di sostenibilità da chi detiene primati europei in fatto di emissioni nocive. Enel pensi a porre fine ai suoi veleni ed a liberarci dal carbone.

 

Il sindaco di Torchiarolo, se vuole davvero il bene della sua comunità, non si limiti soltanto ad accogliere benevolmente “l’elemosina” di Enel ma si attivi e approfitti della riapertura della procedura di AIA per la centrale di Cerano, promossa dal Ministero dell’Ambiente e non faccia come Consales, suo omologo-collega di Brindisi che sulla questione ancora dolosamente latita: occorre chiudere, in fretta, la stagione del carbone in questo territorio.

 

COMUNICATO STAMPA BRINDISI BENE COMUNE

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