May 4, 2025

Toni Matarrelli (Deputato della Repubblica)
La notizia del blitz contro la SCU che questa mattina ha salutato i cittadini del territorio di Brindisi va accolta con la più alta gratitudine per il lavoro svolto dalla Direzione Distrettuale Antimafia, dalla magistratura e dalle forze di polizia. L’entità dell’operazione induce tuttavia ad una preoccupazione non più eludibile.
La sequela di eventi criminosi, più o meno gravi, disseminatasi nell’ultimo anno per la nostra provincia aveva già disegnato un variegato quadro di allerta: attentati a raffica a Carovigno, rivolti perlopiù a rappresentanti istituzionali o loro parenti; auto incendiate una notte sì e l’altra pure nel capoluogo; il Comune di Cellino San Marco sciolto per infiltrazioni mafiose; racket delle estorsioni, spaccio di droga, furti nelle abitazioni e raid vandalici qua e là per la provincia.
L’allarme dato lo scorso gennaio dal Procuratore generale della Corte d’Appello Antonio Maruccia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, a proposito dell’«attenzione da parte dei gruppi criminali delle tre province salentine verso le amministrazioni pubbliche», aveva inoltre suggerito un livello di guardia più acuto e certamente non trascurabile. La drammatica vicenda di Cellino aveva intanto insegnato che il confine tra la società criminale e quella cosiddetta perbene non è poi così tanto netto e distinto.
Il combinato disposto di tutti questi elementi restituisce allora un contesto di recrudescenza criminale anche, spesso e plausibilmente organizzata, come peraltro dimostrato dall’operazione di polizia consumatasi oggi, che colpisce nel segno un significativo tentativo di ripristinare gli assetti e dunque l’efficacia del contropotere mafioso.
La soluzione più credibile mi sembra, ancora una volta, la medesima che già negli anni passati si dimostrò come la più convincente e vincente: la costituzione di un fronte unico dei soggetti democratici. Le scuole e le associazioni sul crinale della formazione, le rappresentanze istituzionali pubbliche su quello della vigilanza, la magistratura e le forze di polizia su quello della prevenzione e della repressione, magari saldandosi insieme in una sorta di Osservatorio sovracomunale operativo ed influente per la legalità.
Dal canto mio mi impegno, fin dalle prossime ore, ad interrogare il Ministro degli Interni in merito alla complicata situazione che si registra nella provincia di Brindisi e per sollecitare un piano di investimenti e rafforzamento logistico nei comparti di polizia e carabinieri, sottodimensionati rispetto ad altre zone d’Italia e quanto mai necessari.

 

Elisa Mariano – Parlamentare

“Oggi è una bella giornata per il nostro territorio perché lo Stato ha dimostrato l’efficacia della sua azione di contrasto alle mafie attraverso un’operazione importante, che colpisce per numero di arresti e per la profonda ramificazione nel nostro tessuto sociale della nuova Scu che gli inquirenti hanno fatto emergere con chiarezza. A tutti loro, Direzione Distrettuale Antimafia, magistratura brindisina e forze dell’ordine rivolgo il mio personale plauso per l’eccellente lavoro svolto e li ringrazio a nome di tutti i cittadini onesti di questa terra che a gran voce ci chiedono non certo di negare l’esistenza delle mafie, ma di combatterle con coraggio, responsabilità ed attraverso un’intensa collaborazione istituzionale”.

A dichiararlo, dopo i 27 arresti dell’operazione “The Beginners”, è la deputata del Partito Democratico Elisa Mariano. “La nuova Scu – prosegue la parlamentare democratica – è una realtà con cui bisogna fare i conti, è un’organizzazione viva, dunque, e particolarmente infida. Ma anche molto diversa da quella che abbiamo conosciuto negli anni passati. È meno violenta, ma più rapace e più capace di penetrare nel tessuto economico e sociale delle nostre realtà locali generando consenso e affiliazione. Per questo dobbiamo agire con tutte le nostre forze per rinvigorire gli anticorpi alla malavita ed all’illegalità nella nostra società. E dobbiamo farlo con intransigenza, rifuggendo il rischio di minimizzare la presenza stessa delle mafie o gli episodi di illegalità, ma anzi opponendo ad essi intransigenza e rigore etico”.

“Lo spaccio di droga, l’uso di armi, le azioni estorsive ai danni dei locali del territorio – aggiunge l’onorevole Mariano – rappresentano un attacco alla nostra economia, soffocano il nostro sviluppo, deviano ed intrappolano i ragazzi più giovani che rappresentano il nostro bene più prezioso. Ma in questa operazione, quello che colpisce di più è la presenza delle donne, con ruoli di vertice, quasi a fare da raccordo tra le vecchie e le nuove generazioni criminali, che non a caso sono composte anche da ‘figli d’arte’. Ed anche questo è un dato che deve farci riflettere perché significa che le famiglie storiche non hanno affatto dismesso le loro abitudini criminali, anzi provano a rigenerarle. È preoccupante anche l’abbassarsi dell’età media degli affiliati, un dato che deve spingerci ad investire ancora di più nel sistema educativo”.

“Non dobbiamo poi dimenticare – conclude la parlamentare democratica – che i gruppi criminali, proprio come riferito dal Procuratore generale della Corte d’Appello di Lecce Antonio Maruccia durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, mostrano grande attenzione verso le amministrazioni pubbliche. Mafia e corruzione, infatti, sono due facce della stessa medaglia perché la corruzione rappresenta un viatico eccellente per la penetrazione delle organizzazioni criminali nelle nostre istituzioni”.

 

 

Progettiamo Mesagne
Progettiamo Mesagne esprime vivo compiacimento alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’ennesima azione a difesa della legalità sul nostro territorio. Tale circostanza dimostra inequivocabilmente che la strada per contrastare, debellare, estirpare l’attività della criminalità organizzata è ancora lunga da percorrere.
Occorre dunque che l’attenzione rimanga sempre alta, occorre incentivare e diffondere in ogni ambito della nostra comunità e con ogni mezzo la cultura della legalità, specie fra i giovani, occorre porre in essere azioni per prevenire il fenomeno criminale, occorre proseguire incessantemente nell’opera di massima collaborazione fra Istituzioni locali, forze dell’ordine e magistratura. Per tali motivi, ed anche alla luce della preoccupante recrudescenza dei fenomeni di microcriminalità nella nostra città, riteniamo utile ripristinare l’osservatorio della legalità, magari scegliendo forme organizzative più snelle affinché risultino più operative ed efficaci, quale strumento utile ad assolvere ai compiti sopra richiamati.

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