La furia proibizionista e propagandista del governo Meloni sta causando un danno incredibile a centinaia di aziende pugliesi.
Parliamo di 700 imprese del settore della canapa industriale, che dal 2017 hanno avviato le proprie aziende con risultati straordinari e creando migliaia di posti di lavoro e che adesso, per una legge folle del governo Meloni, sono praticamente equiparate a trafficanti di droga.
Con il decreto legge del 12 aprile scorso il governo ha deciso di rendere praticamente illegale la lavorazione, il trasporto, il commercio e la distribuzione delle infiorescenze di canapa. E da allora 700 aziende pugliesi e migliaia di lavoratori si ritrovano nell’incertezza più totale.
Il governo non ha dato alcun modo alle aziende di organizzarsi, di convertirsi, di fare nulla. Nel frattempo però le imprese europee, che hanno governi meno oscurantisti e ignoranti del nostro, possono continuare a utilizzare tutte le parti della pianta di canapa, mentre le nostre aziende chiudono.
La Regione Puglia, che è stata in questi anni all’avanguardia nel promuovere e sostenere questo settore, chiede ora al Governo un confronto per evitare che centinaia di aziende e migliaia di famiglie finiscano sul lastrico perché Salvini e Meloni devono assicurarsi il voto (e la poltrona) di qualche elettore che non distingue i prodotti a base di CBD dalle comuni “canne”.
Occorre con urgenza una gestione controllata delle scorte pre-decreto, la tutela dei contratti già sottoscritti, una definizione di linee guida chiare per le coltivazioni 2025 e una moratoria sulle sanzioni per chi ha operato in buona fede.
Si apra immediatamente un tavolo di confronto e si ponga fine a questa follia che ha come vittime migliaia di pugliesi, e non solo, colpevoli solo di essersi fidati di uno Stato che li ha ingannati e ora li rovina.
Maurizio Bruno – Consigliere Regionale della Puglia (gruppo consigliare PD)
Luigi Bennardi – Segretario PD Carovigno
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