I carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto, emesso dalla procura della Repubblica di Brindisi, a carico di Zakaria Ismaini, 32 anni, nato a Casablanca (Marocco).
L’uomo, che è stato fermato a Catania è ritenuto responsabile dei reati di omicidio aggravato, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere, vilipendio di cadavere, incendio e rapina.
Il fermo arriva al termine delle indagini esperite sulla morte di Cosimo Mastrogiovanni, 64enne di Latiano deceduto tra la sera del 10 e la mattina dell’11 novembre 2014.
Le indagini hanno stabilito che si trattava di un omicidio maturato in un contesto di prostituzione omosessuale.
Al termine di un incontro con l’anziano latianese, il cittadino marocchino ha cercato di rubare la vettura, il personal computer ed altri effetti personali del Mastrogiovanni. Per questo lo ha, dapprima, aggredito tramortendolo e, successivamente, al fine di eliminare eventuali tracce, lo ha ucciso incendiando il cadavere.
La scena del crimine si presentò alle forze dell’ordine come un possibile incendio accidentale, ma alcuni piccoli indizi rilevati nel corso dei rilievi tecnici hanno consentito di appurare che si era trattato di un omicidio.
Tale ipotesi, poi, è stata confermata dall’esame autoptico che ha rilevato residui della combustione nei polmoni della vittima, indice questo che il Mastrogiovanni è stato dato alle fimme mentre era ancora vivo.
La conoscenza tra vittima e carnefice risaliva a pochi giorni prima del delitto ed è avvenuta tramite siti di incontri per soli uomini. L’omicida, dopo essersi accordato con la vittima, è partito da Catania alla volta di Latiano ed ha trascorso del tempo in sua compagnia fino a quando, per motivi ancora da chiarire, è stato commesso l’efferato omicidio.
Le indagini si sono anche sovrapposte a analoghe attività che erano in corso da parte dell’autorità giudiziaria di Catania, che nella stessa giornata ha eseguito analogo fermo per un omicidio commesso sempre dall’Ismaini ai danni di una donna del posto.
Il marocchino, dopo aver espletato le formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Catania.
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