November 10, 2025

L’ENI cosi come riportato da varie testate giornalistiche nazionali si prepara a dismettere la chimica italiana, il convincimento di tale scelta parte dal lontano anno 2000 , prima con la dismissione del ciclo del “cloro” quando furono svenduti gli impianti di produzione del cloruro di vinile ad EVC e dopo con il settore dei poliuretani ceduti/svenduti alla multinazionale americana Dow , sappiamo tutti come ando’ a finire, ancora oggi le loro maestranze risultano essere in cerca di occupazione.

 

Ora secondo la strategia del gruppo ENI toccherebbe al ciclo dell’etilene, del polietilene dei stireni ed elastomeri , ritenuti non performanti nell’economia del colosso mondiale ENI.
ENI di fatto si concentrerà su Oil & Gas stile anni 60.

 

Da mesi sono in corso trattative sempre più pressanti per trovare acquirenti per la vendita della Chimica Italiana detenuta dalla sua controllata Versalis, da settimane si parla di un forte interessamento di fondi finanziari esteri.

 

Se queste voci risulteranno vere il futuro della chimica italiana sarà segnato nei prossimi anni, come nel passato. Assisteremo purtroppo a riorganizzazioni e spezzatini vari e quindi ad uno scenario apocalittico dal punto di vista industriale. Migliaia di lavoratori rischieranno concretamente il loro posto di lavoro.

 

Dai sindacati da tempo è partito il grido d’allarme, ora la politica, le istituzioni locali regionali ed i parlamentari, si attivino per capire se in questo particolare momento è più importante “fare cassa” sulle spalle di tanti lavoratori e di tante famiglie o se è più importante considerare strategica la societa Versalis e quindi la chimica italiana dal punto di vista finanziario, industriale e occupazionale.

 

Occorre considerare inoltre la congiuntura favorevole per la chimica in generale, dovuta al basso costo del petrolio (economisti di fama mondiale prevedono tempi lunghi) che ha permesso alla società e al gruppo ENI di chiudere in maniera positiva i suoi bilanci economici.

 

Per la chimica italiana tutte le istituzioni Locali, Regionali, Nazionali , hanno il dovere morale e civico di porre il tema al centro della loro agenda politica, aprendo una discussione nazionale sulla chimica e sul suo essere asset industriale strategico per la nazione, oltre che rappresentare una quota importante in termini di pil. In un passato recente, per la siderurgia italiana a Taranto il governo ha ribadito l’importanza degli asset industriali.

Un paese che svende le proprie aziende migliori ai capitali esteri è fortemente esposto e indebolito.

 

La Cisal chimici di Brindisi con i suoi dirigenti, richiama ad un impegno formale tutti i parlamentari pugliesi ed in particolare il senatore Tomaselli, quale capogruppo dei Senatori PD in Commissione Industria, ad attivarsi, così come già effettuato da altri Parlamentari di altre Regioni, con interpellanze ed interrogazioni parlamentari, per la tutela dei livelli occupazionali e del mantenimento di un settore strategico per il paese, sotto le insegne dell’italianità, così come più volte rimarcata dallo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

 

La Segret. Provinciale CISAL Chimici

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