In data 10 gennaio 2012, intervenendo sulla situazione dell’ordine pubblico determinatasi a Torchiarolo scrivevo che “….nonostante Torchiarolo abbia ormai acquisito il ruolo di Centro Commerciale per lo spaccio di sostanze stupefacenti (fatti salvi pochissimi coraggiosi) il silenzio e l’omertà sembrano costituire i caratteri distintivi delle istituzioni locali”.
Una denuncia forte e circostanziata che mi costò gli attacchi squallidi di parte dell’allora maggioranza, senza che nessuno, dico nessuno!, assumesse una posizione adamantina sulla denuncia medesima.
Non mi sono mai pentito di avere assunto una posizione forte su quel tema. E pertanto, qualche settimana fa, non potetti non plaudire a quanto ebbe a dichiarare, nel corso di una conferenza stampa, un grande uomo delle Istituzioni, quale sicuramente è il procuratore della DDA di Lecce, Cataldo Motta, il quale, andando ben oltre la mia datata definizione di Centro Commerciale, definì Torchiarolo l’ombelico del mondo per quanto riguarda il traffico di sostanze stupefacenti. Del pari, oggi, il plauso va alle forze dell’ordine che hanno inferto a tale turpe traffico un colpo che si auspica sia mortale.
A questo punto, però, bisogna prendere atto che Torchiarolo si salverà solo a due condizioni: se saranno rimossi due atteggiamenti socialmente e moralmente devastanti quali il silenzio e l’omertà; e se, al di la delle dichiarazioni e delle iniziative di circostanza, le scelte politiche saranno consequenziali alle vacue parole e agli sterili appelli.
Avv. Euprepio Curto
Commissario provinciale Udc ed ex componente Commissione Antimafia
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