April 30, 2025

Don Luigi Merola, il sacerdote anti camorra,  giovedì 10 aprile 2014 alle ore 9:00 sarà a Brindisi e incontrerà gli studenti del Liceo Classico Benedetto Marzolla presso l’Aula Magna dell’Istituto in Via Nardelli, 2.

Questo incontro  voluto dalla Presidente del Rotary Club Brindisi Valesio , dott.ssa Mimma Piliego si inserisce  nell’ambito del progetto “ UN FUTURO PER I GIOVANI”.

Ho scelto questa frase di don Luigi Merola afferma la dott.ssa Piliego “ Non servono eserciti, serve cultura”  in quanto esprime  l’anima del mio anno rotariano. Sono convinta che il futuro dei giovani è nella cultura, non per arido slogan ma perché  è nelle “ pieghe” della nostra cultura  che si coltiva la speranza e la visione del futuro. Un albero non cresce senza radici e le radici non portano linfa vitale al tronco se non c’è acqua.

I giovani sono il nostro futuro e non possiamo permetterci di farli crescere nella non conoscenza e nella cultura della televisione  senza contenuti.

La cultura è alla base dei “ buoni rapporti umani” ci permette di avere coscienza di tutto ciò che accade attorno a noi  ci permette di giudicare gli eventi, di non essere manovrati per secondi fini, o di credere a cose errate riferite da altri.

Luigi Merola (Villaricca14 dicembre 1972) è un presbitero e scrittore italiano, noto per il suo impegno civico e in particolar modo per la sua opposizione alla camorra.

Frequenta il Seminario minore Paolo VI e il Seminario maggiore Ascalesi di Napoli. È ordinato sacerdote il 22 giugno del 1997.

Laureato (1996) e specializzato (1999) in teologia spirituale presso la facoltà teologica dell’Italia meridionale San Luigi, è assegnato, come prima destinazione, nella parrocchia di San Ludovico d’Angiò di Marano di Napoli, in qualità di viceparroco, dove resta fino al 30 settembre 2000. Qui porta avanti un folto gruppo di Azione Cattolica, organizza con i giovani l’assistenza serale ai barboni e ai senza dimora della Stazione Centrale di Napoli e si dedica all’educazione dei bambini più disagiati, organizzando un oratorio molto attivo e promuovendo la lotta contro l’usura.

Dal 1 ottobre del 2000 viene assegnato, prima come viceparroco e poi, dal 1º aprile 2004, come parroco in solidum, presso la parrocchia di San Giorgio Maggiore, nel quartiere napoletano di Forcella, dove resta per sette anni, fino al 24 giugno del 2007. La sua attività è rivolta specialmente ai bambini, che hanno la parrocchia come unico punto di aggregazione e di alternativa alla strada. Si adopera e promuove, tutti i pomeriggi, un doposcuola e si impegna per il riscatto civile e sociale del quartiere creando corsi di informatizzazione, musica, ballo, canto e laboratori di teatro. Intanto si laurea e si specializza in scienze sociali (2007) presso l’Università degli Studi G. Marconi di Roma.

Il periodo di permanenza a Forcella è stato segnato dal tragico evento, avvenuto il 27 marzo del 2004, dell’uccisione di una ragazzina, Annalisa Durante, trovatasi per caso a passare nel luogo dove era in atto un agguato camorristico. Ignorando gli inviti a mantenere un profilo basso, don Merola nell’omelia del funerale della ragazzina attacca duramente la camorra e, pur fatto oggetto di minacce, ha proseguito la sua opera di sensibilizzazione contro la criminalità organizzata. Successivamente è stata aperta una scuola che tuttora porta il nome di questa ragazza. Nel 2003, inoltre, don Luigi ha fatto smantellare tutte le telecamere che erano state messe nel quartiere dai clan della camorra per controllare il territorio ed ha consegnato al questore una videocassetta per documentare lo spaccio di droga.

Questi sono solo alcuni degli atti che hanno dato inizio al calvario di don Luigi. Infatti, sempre nello stesso anno, viene intercettata la frase di un camorrista: Lo ammazzerò sull’altare. È proprio tale frase che segna l’inizio della vita blindata del parroco. Nel 2004 infatti gli viene assegnata la scorta, che don Luigi Merola ama definire “i miei angeli terreni”. Ha descritto la sua situazione in un libro, Forcella tra inclusione ed esclusione sociale. Nel 2007 lascia il posto “in trincea” per trasferire il suo impegno a Roma con il Ministero dell’Istruzione, che lo nomina dirigente dell’Ufficio III presso la Direzione per lo Studente con l’incarico di promuovere la legalità in tutte le scuole di ogni ordine e grado, incarico che dura fino al settembre 2008. Dall’anno successivo gli viene assegnato un incarico di studio per la promozione della legalità nelle scuole e il contrasto alla dispersione scolastica.

Il 14 dicembre 2007 a Napoli, nel quartiere Arenaccia, fonda la fondazione di recupero minorile a VOCE d’è CREATURE, della quale è tutt’ora presidente. La fondazione è stata voluta da don Merola per i ragazzi a rischio e in particolare per quelli che si sono allontanati dalla scuola. La frequentano in ottanta, tra i sei e i diciotto anni, altri quaranta sono nella sezione distaccata tra Pompei e Castellammare di Stabia; nelle due sedi si tengono lezioni di recupero scolastico, laboratori musicali (batteria, piano, chitarra) e teatrali, corsi di informatica, danza, sport e di formazione e lavoro.

Nel mese di marzo 2009 è stato insignito del Premio Roberto I Sanseverino,[1] organizzato da “La Magnifica Gente dò Sud” e dalla città di Mercato San Severino. È stato insignito del premio nazionale Donato Carbone, giovane vittima della Sacra Corona Unita pugliese, nel 2007 dall’associazione S.I.N.G. – Oratorio volante Don Bosco – onlus, ad Oria (Brindisi).

Interpreta sé stesso nel film di Antonio CapuanoL’amore buio, in una scena in cui tiene un discorso al carcere minorile di Nisida, salutato dagli applausi dei ragazzi-detenuti. È stato nominato consulente a titolo gratuito della Commissione Parlamentare Antimafia della XV e XVI legislatura. Per questo è stato definito parroco anticamorra, definizione che però egli non è solito attribuirsi.

In questi anni don Luigi ha visitato più di 1200 scuole in tutt’Italia. Dal 1 settembre 2010 al 31 marzo 2013 è stato parroco della chiesa di San Carlo Borromeo alle Brecce, in via Galileo Ferraris a Napoli. Dal 2010 è cappellano alla Stazione Centrale di Napoli.

Ha pubblicato nel 2011 il libro Il cancro sociale: la camorra, edito da Guida. Nel 2012 pubblica assieme a Marcello D’Orta il libro A voce ‘e creature edito da Mondadori. Nel 2013 pubblica I bambini di Napoli edito da Graf. Nel 2009 ha ricevuto il premio Paolo Borsellino nella città di Pescara. Nel 2013 ha curato la raccolta Storie di ragazzi tra legalità e camorra. Narrativa, testimonianze e teatro (Guida).

È stato insignito del Premio Internazionale Bonifacio VIII il 25 novembre 2011; il 15 dicembre del 2011 ha ricevuto a Palermo il Premio Internazionale don Pino Puglisi; sabato 17 dicembre 2011ha ricevuto il Premio Internazionale della Bontà nel Santuario di Loreto. Il 2 giugno del 2012, giorno della festa della Repubblica, a Roma, durante una cerimonia tenutasi al Palazzo del Quirinale, è stato insignito dal Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, del titolo di Cavaliere della Repubblica per i suoi meriti in campo sociale.

Nel 2013 ha duramente attaccato la conduttrice televisiva Maria De Filippi definendola la cattiva maestra della gioventù italiana di oggi.

 

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