July 20, 2025

Giornalismo e salute mentale. Si sintetizza in questo binomio “Il nido delle parole”, periodico nato nell’ambito del laboratorio di giornalismo del Centro Diurno del CSM (Centro Salute Mentale) ASL BR, condotto dalla giornalista Viviana Leo e gestito dalla cooperativa “Pegaso” di Carovigno (Br).

Per festeggiare la prima uscita, martedì 8 aprile dalle ore 9, sarà allestito un banchetto promozionale nel piazzale Di Summa (nei pressi dell’ex pronto soccorso), alla presenza di utenti e operatori che potranno illustrare il progetto e le sue finalità.

 

Il Nido delle parole” è un giornalino prodotto dall’impegno e la tenacia di chi, non lasciandosi abbattere da paure e ansie, si è lasciato andare, giorno dopo giorno, arrivando a raccontare e portare in dote agli altri, personali e preziose esperienze. Osservando la realtà e raccontandola attraverso la scrittura, sei persone dai ventidue ai quarantanove anni, hanno preso contatto con i propri pensieri per poi scomporli e ricomporli, governarli e tradurli in parola.

 

“Trovo che un laboratorio di giornalismo rivolto a utenti psichiatrici sia un buon mezzo per liberare emozioni e portare alla luce, attraverso la scrittura, esperienze che ciascuno sente di condividere”, dichiara Maria Carbonara, assessore ai Servizi Sociali di Brindisi.

In occasione di un incontro con gli utenti, fissato per presentare “Il nido delle parole”, la Carbonara afferma di aver “trovato il gruppo molto coeso, ben strutturato e curioso di ricevere risposte istituzionali rispetto al progetto cui sono inseriti. “Il nido delle parole” è un giornalino”, continua l’assessore, “che mi ha fatto un’ottima impressione sin dalla prima lettura, perchè ricco di scritti autentici, privi di orpelli e molto utile per far conoscere da una prospettiva insolita una realtà come quella del centro di salute mentale. Dare loro un feedback positivo, personale ed istituzionale, rispetto all’impegno riposto nel progetto ha sortito reazioni di ancor maggiore entusiasmo. Credo fermamente che il laboratorio di giornalismo possa far perseguire a questi ragazzi obiettivi riabilitativi e di inserimento nella rete sociale”.

 

Il Centro Diurno di Salute Mentale di Brindisi, sito in un’ala dell’ex ospedale Di Summa, è una struttura semiresidenziale di riabilitazione psichiatrica, un luogo in cui un’equipe specializzata lavora quotidianamente per contrastare il disagio dovuto alla malattia mentale, creando le condizioni perché ogni individuo possa (ri)appropriarsi della personale autonomia. Il progetto di giornalismo nasce dunque con l’obiettivo di creare una cassa di risonanza rispetto alle attività del centro diurno, raccontando storie e testimonianze vissute in prima persona dai ragazzi, e sensibilizzare l’opinione comune rispetto alla scarsa conoscenza della realtà della riabilitazione psichiatrica.

Per fare questo il gruppo di lavoro ha focalizzato l’attenzione del primo numero, su alcuni dei laboratori cui ha preso parte durante l’anno, narrando i vissuti in modo del tutto anticonvenzionale. I testi, carichi di entusiasmo e voglia di dire, raccontano un punto di vista completamente inedito, che apre una finestra su una realtà che è sotto gli occhi di molti, ma invisibile a tanti.

 

La comune vita quotidiana ritorna così il teatro in cui l’individuo può sentirsi riconosciuto come cellula attiva della società, protagonista della sua stessa esistenza, capace di percorrere un ponte che collega l’ambiente “protetto” della struttura psichiatrica a un normale contesto lavorativo immerso nel territorio.

 

Il laboratorio di giornalismo, attivo presso il centro diurno “Pegaso” da quasi quattro anni, ha vissuto fasi diverse e accolto, nelle varie edizioni, circa venti persone. Tra i risultati più significativi da evidenziare è sicuramente l’erogazione di una borsa lavoro e la collaborazione nata con l’associazione brindisina “Vetrine Inedite”, editore del magazine Ciclo Style, che ha creduto sin da subito nelle potenzialità del progetto, aprendo le porte della redazione per lavorare insieme. Culmine del rapporto, che continua a tutt’oggi, è stato l’assegnazione di un premio nell’ambito del Festival Regionale del Talento 2013.

 

 

Del laboratorio di giornalismo gli utenti dicono:

Antonio Losavio: Frequento il laboratorio di giornalismo da tre anni. Questo percorso mi è servito per migliorare le mie esperienze e ritrovare uno spazio più attivo nella società, anche grazie a una borsa lavoro che mi è stata assegnata presso l’associazione Vetrine Inedite, editore del giornale Ciclo Style. Mi piace condividere le mie esperienze pregresse e confrontarmi con  le opinioni degli altri ragazzi.

 

Cristiano Di Ciommo: Finalmente ho preso parte a un gruppo in cui posso scrivere. È un vero e proprio punto di partenza per coltivare e condividere la mia passione. Era molto tempo che mi dilettavo a scrivere le mie storie, ma adesso ho la possibilità che i miei testi siano letti da qualcuno e per me è un vero orgoglio!

 

Eddy: Questo progetto mi piace, non mi ha catturato sin da subito, ma pensandoci, incontro dopo incontro, mi sono lasciato andare, mi sono fatto coinvolgere.  Ricordo che il primo giorno mi rifiutai di scrivere anche una sola parola. Col tempo, capendo, mi sono sbloccato, mi sono dato forza e oggi posso dire di aver scritto un intero articolo.

 

Giuseppe: Il laboratorio di giornalismo ha sortito un effetto positivo sulla mia autostima per essere riuscito a fare una cosa che non avevo mai fatto prima. La possibilità di scrivere e proporre idee in un ambiente in cui non sento il peso del giudizio, è veramente gratificante. È un grosso passo avanti per il mio reinserimento sociale.

 

Simone Hu: Per me il laboratorio di giornalismo è molto impegnativo, perché trovo spesso difficoltà a scrivere gli articoli. Per cui ogni puntata è una sfida soprattutto per me che non mi sento un bravo scrittore.

 

Vito Termite: Il giornalino è un’occasione per esprimersi. Desidero e, in fondo mi aspetto, di colpire la sensibilità dei lettori raccontando esperienze vissute da protagonista nell’ambito del centro diurno, con semplici storie di vita quotidiana.

 

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