Un paesaggio meraviglioso che può essere deturpato solo dalla mano dell’uomo.
Una serie di personaggi che esprimono, ognuno a modo proprio, una protesta che diventa una voce dissidente della Basilicata.
Un motto unico in lingua spagnola che richiama la tenacia di Camila Vallejo, politica e attivista cilena, deputata del Congresso nazionale del Cile.
“La entrega prematura es la elección mas espantosa”
“Da che parte suggerisci di guardare?
Non abbassare mai la guardia
Da che parte suggerisci di restare
In segno di protesta”
In segno di protesta (Maggiore)
Sinossi (tra realtà e finzione):
Luigi gioca a calcio da quando era bambino. Nonostante le difficoltà economiche e la carenza di infrastrutture adeguate, continua la sua avventura sportiva difendendo i colori della squadra del suo paese nel campionato di Eccellenza lucana.
Lidia conosce il suo male. Ogni giorno si ritrova avvolta dalla paura di non farcela. La sua è una triste realtà condivisa da molte persone in Basilicata. Lo sgomento non le impedisce comunque di sorridere e di affrontare questa dura prova che il destino le ha messo davanti.
Pasqualina è passionale, istintiva e, forse, un po’ recidiva. Ritorna spessa a Torre degli Embrici, là dove sorge un sito archeologico abbandonato. Ogni volta è un colpo al cuore che regge a fatica. La sua protesta è contro la mancata valorizzazione di una terra ricca di bellezze paesaggistiche e di storia.
Andrea non è ispirato da buoni propositi. Appartiene a quella classe politica che ha messo i propri interessi davanti a quelli della comunità. Tra il vino e petrolio sceglie l’oggetto del desiderio delle multinazionali. La consapevolezza di essere artefice della distruzione ambientale, però, non può non portare con sé laceranti sensi di colpa.
La “Mickey’s gang” si riunisce armata di magliette e solidarietà per portare un messaggio di speranza ad un giovane amico che lotta per riprendersi la sua vita a seguito di un incidente.
Le poche possibilità di emergere in un contesto difficile, l’incremento dei casi di tumore, la scarsa sicurezza sul lavoro, l’incapacità di dare la giusta importanza alle risorse primarie della regione sono temi che appartengono alla Basilicata. Una terra per alcuni sconosciuta, amara e allo stesso tempo amata da chi ogni giorno mantiene acceso il fuoco della speranza, la volontà di non accettare passivamente il corso degli eventi o la stasi del tempo. In questo senso, ognuno mette in campo le proprie forze, ognuno fa quello che deve fare, ognuno intraprende una strada e cerca di perseguirla fino in fondo.
In segno di protesta. Perché non prendere una posizione è la cosa che fa più paura.
Soggetto di Vincenzo Maggiore, Pasqualina Iosca e Vittoria Pietragalla
Regia di Tiziana Tomasulo
Riprese video di Tiziana Tomasulo e Gerardo Sicuro
Fotografia di Tiziana Tomasulo e Gerardo Sicuro
Scenografia di Tiziana Tomasulo e Gerardo Sicuro
Montaggio di Tiziana Tomasulo
Ass. regia Pasqualina Iosca
Organizzatore generale Vittoria Pietragalla
La band
Vincenzo Maggiore (voce e chitarra)
Enzo Iaia (chitarra elettrica)
Alessandro Muscillo (basso elettrico e cori)
Andrea Miccoli (batteria)
Con
Lidia Trama e Andrea Tosi
Con la partecipazione di Luigi Pietragalla (calciatore), Luigi Pietragalla (bambino), Lello Di Lonardo, Loredana Lasalandra, Maurizio Di Lonardo, Eugenia Caputo, Gerardo Tucciariello, Rosanna Marmora, Nives Stolfi, Anita Saracino, Davide Storelli, Rosangela Grieco, Vittoria Pietragalla, Pasqualina Iosca (Mickey’s gang)
Si ringrazia per la collaborazione: Società CS Vultur 1921, Centro di aggregazione “Brindisi per i giovani), Teresa Minichino, Nicola Cazzola, Valeria Tomasulo
Il brano “In segno di protesta è stato registrato, missato e masterizzato presso il laboratorio audio del C.A.G. di Brindisi da Marco Lovato.
Per saperne di più:
www.vincenzomaggiore.com
www.facebook.com/maggioremusic
www.youtube.com/user/maggioremusic
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