August 25, 2025

protesta provinciaDescrivere la attuale situazione economica da un punto di vista esclusivamente tecnico, potrebbe portare (dico potrebbe perché è da dimostrare, ma per far ciò occorrono competenze specifiche che non appartengono al mio background) per leggi matematiche e regole aritmetiche come quelle che si utilizzano per far quadrare i bilanci, al riconoscimento di superamento della fase critica che caratterizza ormai da alcuni anni l’Italia?
Ad esempio alcuni elementi da un punto di vista numerico, potrebbero indicare che c’è un incremento da parte delle aziende di assunzioni, in particolare a tempo indeterminato, e potrebbero essere interpretati come segnali di ripresa, luci che indicano il cammino per emergere dal buio della crisi.

 

Ma i segnali di luce potrebbero essere dei fuochi fatui?
La definizione scientifica (dal sito web www.focus.it) è la seguente:
I fuochi fatui sono fiammelle fugaci prodotte dai gas emessi da materie organiche durante la loro decomposizione. Queste emanazioni sono composte da idrogeno e fosforo, che si infiammano spontaneamente non appena entrano in contatto con l’ ossigeno dell’ aria. Un tempo, quando i corpi non venivano sigillati nelle bare di zinco, era possibile osservare questo fenomeno nei cimiteri. Si verifica però anche nelle paludi e negli stagni….

 
Senza nulla togliere al barlume della speranza che rappresenta (da questa parte della barricata) il motore al quale da sempre l’umanità sa e può attingere quando deve risalire dal baratro di una distruzione, esaminando il fenomeno appena esposto, i segnali di luce definiti fuochi fatui, cioè illusori, provengono da materiale decomposto o in fase di decomposizione, magari imputridito nelle paludi ove il materiale è impantanato. Lucida metafora o pessimismo dettato dalle difficoltà del momento?

 

iacopinaDirei che come sempre in medio stat virtus, dunque non abbandoniamo la speranza ma allo stesso tempo non cadiamo facili prede di un certo trionfalismo politico tendente ad annebbiare le coscienze (scusate, ma la storia d’Italia docet), usiamo la ragione e chiediamo alla politica di iniziare ad usare le ragioni del cuore, perché ritengo che non lo abbia mai fatto; almeno nel nostro paese.

 

Se l’ottica si restringe ora alle faccende locali passando dal macro al micro sistema come la matrioska che ingloba il piccolo nucleo nel grande contenitore, pensando alla Puglia ed alla situazione nello specifico del territorio brindisino, non possiamo non notare che alcuni aspetti che un certo trionfalismo politico potrebbe aver usato (come sempre il condizionale è d’obbligo ) a vantaggio di una politica della ricrescita, quale ad esempio la prima desiderata e poi proclamata abolizione delle province , più che un contenitore di nuove risorse economiche a cui attingere è divenuto esso stesso un problema, un elemento di grave e grande distruzione della economia delle genti, come il serpente che si morde la coda.

 

Infatti se uniamo come viaggiatori di una nave alla deriva, i dipendenti della provincia e delle società in house, i servizi ed in estensione le economie del network ad esso collegate, abbiamo chiara visione dell’involuzione economica e sociale che sta per derivarne (a questo punto a causa degli eventi abbiamo abbandonato il condizionale).

 
Continuando ad utilizzare l’ottica sistemica, rimanendo nei confini del micro ma allargando il territorio, guardiamo ora al contenitore Puglia: è possibile che alcune promesse non siano state rispettate? Non aveva la regione Puglia preso l’impegno di risolvere il problema economico rintracciando i fondi necessari per la gestione dei servizi ed il passaggio del personale, compreso quello delle partecipate senza colpo ferire o meglio danno provocare agli incolpevoli lavoratori?
In un momento in cui l’impegno politico non può e non deve essere disgiunto da quello sociale, mi chiedo con quale spirito i cittadini di Brindisi e provincia, i lavoratori, le loro famiglie, la rete sociale ad essi collegata, andrebbero ad eleggere i propri rappresentanti al consiglio regionale nelle prossime scadenze elettorali se la catastrofe annunciata divenisse effettiva.

 

Che la politica mostri dunque l’opportuna ed adeguata sensibilità con l’assunzione di quel senso di responsabilità che dovrebbe in primis caratterizzarla., ma che anche e finalmente faccia proprie le ragioni del cuore, se il territorio e le sue genti, delle quali a parole si erge a tutela, le stanno realmente a cuore.

 

Iacopina Maiolo

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