Una condanna e tre assoluzioni.
E’ questa la sentenza pronunciata oggi dal Tribunale di Brindisi sull’incidente sul lavoro che causò la morte del 54enne Vincenzo Manderino, un operaio della Nuova Leucci che cadde da un’altezza di quattro metri mentre stava lavorando alla pulizia di uno scambiatore d’aria nella centrale Enel di Cerano.
La sentenza di condanna è stata emessa nei confronti di Vincenzo Camassa, 51 anni, direttore tecnico dell’azienda Nuova Leucci: è stato condannato a un anno di reclusione per omicidio colposo.
Assolti invece Antonio Ascione (direttore dell’Unità business dell’Enel), Vincenzo Putignano e Stefano Riotta (dipendenti Enel addetti alla manutenzione)
I fatti risalgono al 4 novembre del 2008, quando Vincenzo Manderino di 54 anni, un operaio di Trepuzzi sposato con nove figli, cadde da un’altezza di circa 3,5 metri mentre era su un cestello manovrato da un braccio meccanico nella Centrale a carbone di Cerano, a sud di Brindisi.
L’incidente avvenne mentre l’uomo, per conto della Nuova Leucci SRL, stava eseguendo lavori di manutenzione straordinaria sul Gruppo2, in fermata programmata per la manutenzione già da tre settimane.
Il lavoratore fu immediatamente soccorso dai colleghi e trasportato all’ospedale di San Pietro Vernotico. Valutata la gravità del quadro clinico, i medici decisero di trasferirlo presso l’Ospedale “Perrino” di Brindisi, dove l’uomo cessò di vivere dopo 15 giorni di agonia.
L’incidente di Mandorino aprì grandi discussioni sulla sicurezza sui luoghi di lavoro ma, purtroppo, al di là delle parole di solidarietà ed alle buone intenzioni, ancora oggi resta molto da fare per evitare queste tragedie.
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