I carabinieri del NOE (Nucleo operativo ecologico) di Lecce hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo di un un impianto industriale operante nel settore della produzione della gomma. Si tratta degli impianti di produzione della I.B. Chem S.r.l., società del gruppo milanese Interbusiness di Carlo Laganà.
Il decreto è stato emesso dal Dr. Maurizio Saso, gip del Tribunale di Brindisi su richiesta del pm Milto De Nozza.
Tutto è partito da numerose segnalazioni telefoniche ricevute riguardo alla presenza di cattivi odori nella zona industriale di Brindisi. Le indagini avviate in relazione a tale denunce sono state poi corroborate dalle consulenze tecniche che hanno evidenziato alcune irregolarità commesse dall’azienda.
In particolare la ditta esercitava l’attività di produzione di additivi vulcanizzati ed acceleranti in assenza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, effettuava una gestione illecita di rifiuti recuperando, in assenza di autorizzazioni, nel processo produttivo sostanze considerate rifiuti. Inoltre i responsabili dell’azienda avevano attivato – senza la prescritta autorizzazione – uno scarico di acque meteoriche e di di dilavamento dei piazzali che successivamente, senza alcun trattamento, venivano immesse in un canale che sfociava in mare.
La posizione dell’amministratore delegato della società proprietaria dell’impianto, Anna Maria Barone, 76 anni, consorte di Laganà, è al vaglio dell’autorità giudiziaria per le violazioni del testo unico ambientale che sono alla base del provvedimento cautelare eseguito dal nucleo operativo ecologico di Lecce in data odierna.
L’autorità giudiziaria, nel disporre l’esecuzione della misura cautelare reale, ha concesso 2 giorni di tempo per la cessazione, in condizioni di sicurezza, di ogni attività all’interno dell’impianto.
Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro e’ di alcuni milioni di euro.
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