Le strade del brindisino sono tornate pulite dopo la fine dell’emergenza determinata dalla chiusura della discarica Autigno, la cui attività – secondo quanto rilevato dalla Provincia di Brindisi – ha cagionato il superamento dei limiti di inquinamento della falda.
1.135 tonnellate di rifiuti provenienti dai comuni del brindisino sono state conferite nella discarica Formica in appena tre giorni. Una quantità consistente che è servita a ripulire le nostre strade.
Ma la “crisi rifiuti” è tutt’altro che terminata.
L’emergenza, infatti rischia di ripresentarsi da martedì prossimo se la società che gestisce la Discarica Formica non avrà idonee garanzie sul pagamento del servizio prestato.
Il problema è presto detto: la ditta Nubile, che gestisce l’impianto di compostaggio ed il conferimento dei rifiuti dell’OGA brindisino (e che, per tali motivi, è chiamata a sottoscrivere il contratto con la Formica Ambiente), è stata invitata ad offrire una garanzia fidejussoria. Ma Nubile è in credito con moltissimi comuni del brindisino e per questo motivo non ha potuto (o voluto) prestare la fidejussione.
E così le due parti hanno deciso di limitare ad una sola settimana il conferimento dei rifiuti dell’Oga all’interno della Discarica Formica.
Pertanto tutto è ok fino a lunedì.
Ma cosa succede se lunedì non si esaudiscono le giuste richieste della Formica Ambiente?
Il Sindaco di Brindisi, presidente dell’Oga, ha inviato una lettera a tutti i comuni della provincia (oltre che, per conoscenza, alla prefettura, alla Procura ed alla Formica Ambiente) invitandoli a saldare i debiti con la ditta Nubile ed, in ogni caso, a pagare subito le fatture per il conferimento degli ultimi giorni. Una lettera che, sebbene non sollevi le responsabilità di nessuno, attesta l’enorme problematicità della vicenda.
Intanto da Formica Ambiente, società che gestisce una discarica privata sottoposta a limiti quantitativi e qualitativi determinati dall’A.I.A., parte la richiesta di poter scomputare i quantitativi di rifiuti accettati per soddisfare l’emergenza brindisina. Il ragionamento dei gestori è molto semplice e del tutto plausibile per una società privata. Lo si può riassumere in una semplice espressione: abbiamo offerto il contributo determinante per risolvere l’esigenza ed eroghiamo un pubblico servizio ad enti pubblici al prezzo “politico” di €. 70,00 a tonnellata (mentre altre discariche, per lo smaltimento avrebbero richiesto € 85,00/t o, addirittura, € 104,00 /t). Ma se i quantitativi restano quelli determinati dall’Aia, avremmo un danno economico perché, a fronte di un aumento dei conferimenti del pubblico, perdiamo la possibilità di poter accettare rifiuti da privati”.
L’impressione è che la situazione sia pronta ad esplodere. La speranza è che gli enti preposti, Regione ed Oga in primis, non sottovalutino una problematica che rischia di determinare un’emergenza igienico/sanitaria di enormi proporzioni.
Angela Gatti
Pubblicato il: 20 Mar, 2015 @ 11:37
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