August 24, 2025

Abbiamo un nuovo comandante della Polizia Locale: L’arch. Delle Donne Cosimo già dirigente di altra Area nell’ambito della organizzazione interna dell’Ente.
Adesso si può anche questo!
Siamo all’inverosimile: il dirigente di Area che si occupa, tra l’altro, di Suap e di Sue, che ha in mano l’urbanistica e l’edilizia del Paese, divine al tempo stesso controllore e controllato.
Mai visto nulla di più osceno!

 

Rilascia licenze e controlla che tutto sia in regola, rilascia permessi di costruire e poi magari manda a se stesso una verifica in ordine alla legittimità del suo stesso operato; è rup o direttore dei lavori e poi deve controllare se sul cantiere dell’opera pubblica sono rispettati i parametri di Legge.

 

Leggiamo nel decreto, scritto con il buon italiano che accompagna il sindaco, che vengono escluse alle attribuzioni le “attività ed incombenze inerenti attività concretamente operativa e per i compiti di P.G. che restano rimessi al personale di P.M. … a sua volta tuttavia poi …. rimesso alla direzione amministrativa ed organizzativa del nuovo responsabile”.

Un giro di parole per giustificare l’ingiustificabile: come si può escludere dal decreto attività operativa a chi è autorità di P.G. per poi rimettere sempre chi è autorità di P.G. alla direzione amministrativa ed organizzativa di Delle Donne!

 

Affermo che determinate cose sono un tuo compito, ma dirigo ed organizzo io ciò che devi fare! Tradotto in italiano corrente: l’Arch. Delle Donne avrà il compito di dirigere ed organizzare una operazione di P.G., avrà il compito di dirigere ed organizzare l’ordine pubblico sul territorio, altrimenti che senso ha attribuirgli una P.O.: nulla di più illegittimo.

Faccio un esempio: un conto è che un Agente di polizia locale si imbatte in un automobilista che sta violando il codice della strada; è suo precipuo dovere intervenire. Ma chi può decidere di effettuare un controllo sugli immobili abusivi del territorio, o sulle discariche abusive, o sui Cer dei rifiuti conferiti nelle discariche?

Se la Procura della Repubblica chiede al Comando Polizia Locale di svolgere attività di indagine, chi organizza e decide le attività da svolgere, tutelando il segreto istruttorio che è proprio degli agenti di P.G. (tale non ptoendosi ritenere l’Arch. Delle Donne), se a giusta ragione nessun componente il corpo di Polizia Locale ha un potere in tal senso? Se un individuo vittima di reato (si pensi a reati gravi come l’usura) chiede di poter conferire in via riservata con il responsabile della Polizia Locale, lo si fa parlare con l’Arch. Delle Donne?

 

Siamo alla follia: si sta certificando con decreto che non vi sarà una attività di direzione dei compiti di P.G., di investigazione e di tutela dell’ordine pubblico sino a quando mancherà il Comandante Verdura. Nessun componente il Corpo di polizia locale potrà assumere iniziative in tali settori. Le sentenze sono univoche nel senso che non si può, anche in via di fatto, inserire il Corpo di Polizia Locale alle dipendenze di un dirigente di altra area in un settore amministrativo, accorpando di fatto l’area 4 (urbanistica ed altro) e l’area 7 (Polizia Municpale, viabilità e traffico).
Del resto il Consiglio di Stato con pronuncia 75/2015 ha statuito che: “L’autonomia del Corpo di Polizia Municipale è connaturale alla specificità delle funzioni del personale che vi appartiene, stante l’attribuzione in via ordinaria a tutti gli addetti della polizia municipale delle funzioni di polizia giudiziaria, di polizia stradale e di pubblica sicurezza con riconoscimento della relativa qualità, per l’art. 5 della legge n. 65 del 1986 (in tal senso Cons. St, sez. V, V, 17 febbraio 2006, n. 616). In ragione delle delineate peculiarità del Corpo di Polizia Municipale, sia sotto il profilo organizzativo – strutturale, sia sotto il profilo funzionale, in relazione ai delicati compiti attribuiti dalla legge ai suoi appartenenti, deve escludersi che la professionalità necessaria per lo svolgimento proprio di quelle specifiche funzioni sia acquisibile all’interno dell’organizzazione comunale, trattandosi di una professionalità che non può intendersi limitata alla conoscenza del territorio comunale e del suo substrato sociale ovvero dell’effettivo funzionamento dell’apparato comunale, né in tali conoscenze si esaurisce, comportando piuttosto lo svolgimento, sovente anche con piena autonomia di giudizio, di funzioni di polizia locale, nonché di polizia giudiziaria e di ordine pubblico, che implicano l’appropriata conoscenza teoriche e tecniche di codici e di norme.” Ma mi rendo conto che al Sindaco di San Pietro V.co il Consiglio di Stato, il rispetto delle regole in generale, l’ordine pubblico le attività di Polizia Giudiziaria di vigilanza le funzioni di polizia locale passano in secondo ordine, anzi non hanno proprio diritto finanche di cittadinanza!

 
Trattandosi di decreto adotato in autonomia dal Sindaco involgente anche problematiche di ordine pubblico, si chiede l’immedita revoca dello stesso, e si informerà per opportuna conoscenza il Segretario generale dell’Ente e l’Ill.mo Sig. Prefetto di Brindisi, attendendo di leggere sul punto anche la posizione dei vertici sindacali dell’Ente.

 
Avv. Pasquale Rizzo
(consigliere comunale)

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