Brindisi, 26/06/2006
Cappellini: "ridurre il quantitativo di carbone è una necessità"
A Brindisi va risolto il problema delle convenzioni con le aziende elettriche. L’assenza di un accordo determina la libertà totale da parte delle stesse aziende di fare i propri interessi. Si opera in deregulation mentre sarebbero auspicabili proprio regole certe. La riduzione dei quantitativi di carbone è una necessità non più procrastinabile.
Dal Pear (Piano Energetico Ambientale Regionale) emerge chiaramente che l’utilizzo di combustibile fossile debba trovare una giusta riduzione proprio in considerazione dell’eccessiva impennata registrata in questi ultimi anni. Ma ciò scaturisce anche dai dati statistici riferiti sia all’andamento dei consumi nelle centrali elettriche del Brindisino che, ancor di più, dei livelli di inquinamento rilevati sul territorio. Quest’ultimo dato è eccessivamente preoccupante ed oggettivamente rilevabile. Le concentrazioni di PM10, le cosiddette polveri sottili, nell’aria hanno superato, in più occasioni e di molto, i limiti fissati dalle normative in vigore. Il monitoraggio ambientale, effettuato mediante le centraline di rilevazione ubicate sul territorio, è esaminato costantemente sia dall’ARPA che dai competenti uffici della Provincia. Mentre l’Arpa è soltanto un organo tecnico e come tale incapace di adottare provvedimenti politici e amministrativi, la Provincia non può e non deve ridurre il suo operare ad un’azione quasi notarile della vicenda. La Provincia può e deve agire ed a mio avviso deve farlo stabilendo delle regole certe, soprattutto predisponendo delle convenzioni che costringano immediatamente le cosiddette aziende elettriche a ridurre l’utilizzo del carbone. La riduzione del combustibile fossile, infatti, può ridare al porto di Brindisi altre prospettive di sviluppo economico, prima fra tutte quelle di tipo turistico, e poi può rendere i nostri polmoni certamente più puliti. L’immobilismo che su questo problema stanno facendo registrare le Amministrazioni provinciale e comunale non è comprensibile perché cozza duramente con una giusta azione di salvaguardia ambientale del territorio e di tutela delle popolazioni. Ci sono anomalie di difficile lettura nei comportamenti messi in atto dalle due Amministrazioni. Sta di fatto che questa situazione può favorire soltanto le aziende elettriche e non certo i brindisini. E’ in considerazione di ciò che chiederò al Governo regionale di esaminare la situazione brindisina affinché, anche in conseguenza logica con quando stabilito dal Pear, siano sollecitate le Amministrazioni locali ad elaborare e firmare al più presto una convenzione con le aziende elettriche costringendo quest’ultime a limitare la movimentazione e i consumi di carbone e ponendo gravi penali in caso di trasgressione delle regole.
Vincenzo Cappellini
Presidente Margherita Consiglio Regionale
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