Brindisi, 14/10/2003
La lettera di dimissioni di Giovanni Antonino
A SUA ECCELLENZA IL PREFETTO DI BRINDISI
AL SIG. SEGRETARIO GENERALE DEL COMUNE DI BRINDISI
LORO SEDI
Oggetto: dimissione dalla carica di Sindaco pro-tempore della città di Brindisi
Egregi,
avverto preliminarmente la necessità di scusarmi per la irritualità con la quale compio un gesto di grande rilevanza istituzionale, quale le mie dimissioni irrevocabili dalla carica di Sindaco pro-tempore della città di Brindisi.
Purtroppo, la mia attuale condizione di recluso presso la Casa Circondariale di Brindisi non mi consente il pieno rispetto della forma dovuta per un atto destinato ad incidere profondamente nella vita politica e civile cittadina.
Compio questo gesto dopo aver reso l’interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice incaricato di valutare le indagini preliminari ed ai pubblici ministeri titolari dell’inchiesta perché intendevo ribadire nella veste di Sindaco pro-tempore, oltre la mia personale innocenza, soprattutto la estraneità della amministrazione da me diretta a pratiche di gestione della cosa pubblica improntate ad obiettivi diversi dal perseguimento del bene comune.
Avverto forte il dovere morale di non farmi scudo della carica istituzionale ricoperta, volendo serenamente affrontare il mio giudice separando nettamente il destino della città in cui sono nato, vissuto e che amo visceralmente da quello, senz’altro meno rilevante, della mia modesta persona.
Ancora una volta, insomma, tra i miei personali interessi e quelli più generali della città, preferisco privilegiare quest’ultimi, avendo già in passato dimostrato (credo che sarò perdonato per questa autocitazione) di aver sempre posposto le mie ambizioni di carriera alla esigenza di garantire un governo cittadino impegnato a perseguire il bene comune: alcune volte, paradossalmente, dimettendomi dalle cariche ricoperte (consigliere comunale, assessore, presidente del consiglio), altre volte rinunciando a candidarmi a ricoprire altri ruoli istituzionali (quale quello di parlamentare), arrivando persino a cambiare schieramento politico di appartenenza quando ciò mi è sembrato necessario a permettere continuità nella gestione della istituzione cittadina.
Certo, questo mi ha fatto guadagnare agli occhi dei commentatori politici l’etichetta del politico furbo, navigato, sempre pronto ad orientare a suo favore momenti di difficoltà politica. Sarà.
Io resto sempre convinto che la gente, quella comune, riesce sempre a capire come stanno realmente le cose e ad indirizzare il proprio consenso verso le persone che meglio di altri sanno interpretare le aspettative, difenderne gli interessi, soddisfarne i bisogni, cercare di realizzare i sogni.
In questo senso, l'elezioni amministrative del maggio 2002, ed il mio personale successo, resteranno per sempre nella mia memoria come il miglior riconoscimento del lavoro svolto in questa difficile veste di sindaco pro-tempore della città di Brindisi, che oggi dimetto definitivamente.
Ecco, in fondo questo oggi mi basta, e credo che sarà sufficiente a riempire la mia esistenza futura: confidare di essere ricordato per quello che ho fatto e non per quello di cui oggi vengo accusato, vicenda questa che mi auguro possa rapidamente essere chiarita in una aula di tribunale.
La serenità nel rassegnare le dimissioni mi riviene anche da una altra certezza: quella di aver posto le basi, in questo primo anno di governo del secondo mandato sindacale, per completare il programma di rinascita della città di Brindisi, di riscoperta della propria identità, di riappropriazione del proprio orgoglio iniziato sei anni addietro.
Con i fondi rinvenienti dal POR Puglia e dal programma URBAN, oltre che dal piano di riqualificazione urbana del quartiere Sant’Elia, sarà possibile ultimare il restauro del nostro patrimonio monumentale; dotare i quartieri degli asili, delle scuole materne, elementari e medie che ancora necessitano; realizzare due grandi parchi urbani; aumentare la dotazione degli impianti sportivi; creare in tutte le circoscrizioni centri di aggregazione sociale per i giovani e per gli anziani; riqualificare il lungomare.
Con le politiche di bilancio già indicate della Giunta sarà possibile garantire continuità di impiego a quanti oggi sono impegnati nelle società miste o nei piani di impresa salvando i cinquecento posti (gli unici a Brindisi!) creati in sei anni.
Grazie alla capacità della struttura dirigenziale e burocratica formatasi negli ultimi anni tanto il commissario prefettizio quanto il nuovo sindaco che sarà scelto dal corpo elettorale nella primavera del 2004 potranno garantire una gestione tranquilla verso la nuova esperienza amministrativa.
La stessa maggioranza che mi ha sostenuto potrà ripresentarsi al corpo elettorale forte delle realizzazioni in fase di canterizzazione e distinguendo le proprie responsabilità da quelle di Antonino.
Insomma, mi sembra di poter uscire dalla scena in punta di piedi, certo di compiere un atto di amore verso la mia città.
In fede
Giovanni Antonino
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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