Bari, 10/07/2006
Pronto il D.P.S. elaborato dall'Assessore Saponaro
E’ stato approvato dal Comitato di Partenariato (una struttura che riunisce le forze sociali e istituzionali interessate) il documento strategico regionale per la programmazione 2007 – 2013. La versione approvata è la seconda, stilata dopo i passaggi attraverso le riunioni dei Forum e dei tavoli di settore tematici. La versione, messa a punto dall’assessorato alla Programmazione, è un esempio di come si possano raggiungere risultati a livello concertativi dall’applicazione della pianificazione partecipata.
Di seguito, il testo della presentazione, a cura dell’assessore Francesco Saponaro.
“Questa seconda versione del Documento Strategico Regionale è il frutto di un grande lavoro di dialogo e ascolto della società pugliese, sia dei gruppi sociali organizzati e delle istituzioni locali che di singoli cittadini, che hanno raccolto con passione e senso civico l’invito a far vivere una pianificazione partecipata. Questo confronto ha già prodotto un significativo risultato, aumentando la conoscenza e la condivisione della strategia di programmazione regionale e accrescendo, anche con i rilievi e le integrazioni alla prima bozza di DSR, il livello di consapevolezza del carattere decisivo per il nostro futuro della ricostruzione di una nuova etica partecipata dei beni comuni.
Non importa se la raccolta di tanti suggerimenti e proposte ha un po’ diluito l’impostazione originaria di individuazione di grandi priorità di intervento, impostazione che non và sicuramente dispersa alla luce delle criticità provocate dalla eccessiva frammentazione tipica del vecchio ciclo di programmazione dei POR 2000-2006. Ragionando in positivo, le proposte, anche quelle di minore rilievo rispetto alla visione della strategia europea di Lisbona, hanno permesso alla Giunta regionale di costruire una trama di obiettivi condivisi di cui dovrà tener conto l’intera programmazione regionale, anche quella non alimentata dalla finanza straordinaria di fonte europea. Voglio inoltre segnalare che, oltre alle proposte, sono stati già accolti nella attuale stesura del DSR alcuni rilievi critici (per esempio in tema di ruoli e numero delle Agenzie regionali); altri sono in via di approfondimento insieme alle forze sociali, soprattutto in materia di politica industriale e del lavoro.
Una ulteriore novità di questa seconda versione del DSR è rappresentata dalla prima ipotesi di allocazione delle risorse finanziarie sugli assi strategici e sugli obiettivi prioritari. Questa ipotesi tiene conto dei vincoli regolamentari europei, in particolare quello di destinare il 60% delle risorse all’attuazione degli obiettivi della strategia di Lisbona per la diffusione della cosiddetta economia della conoscenza. Indubbiamente questa scelta penalizza sul piano delle dotazioni finanziarie altri, pur importanti, filoni di intervento, come quello dei servizi collettivi di base (acqua, difesa del suolo, rifiuti, etc.), che pur incidono significatamene sul miglioramento e le capacità attrattive del contesto territoriale.
Ciò deve rafforzare la determinazione, anche da parte del Governo nazionale, a pianificare in modo integrato i Fondi POR e quelli FAS, sapendo che questi ultimi potranno compensare l’accresciuta selettività della pianificazione dei fondi europei 2007-2013. Su questo tema, e sul giusto equilibrio da ottenere tra interventi di carattere regionale e programmi nazionali e interregionali, è stato avviato un positivo confronto promosso dal Ministero per lo Sviluppo Economico, che si concluderà nei primi giorni di agosto e confluirà nei documenti che a settembre saranno sottoposti all’Unione Europea.
Un altro motivo di soddisfazione è in Puglia rappresentato, oltre all’attivismo propositivo delle forze sociali e dalla cittadinanza attiva, dal ruolo innovativo delle Amministrazioni Provinciali e degli Enti locali, che hanno contribuito in misura decisiva a selezionare e qualificare le proposte programmatiche, rendendo del tutto residuale ogni riflesso localistico e dispersivo. Ringrazio i Presidenti delle Province ed i Sindaci, insieme alle loro organizzazioni, per la prova di maturità e coerenza programmatoria , che ha permesso, nel mentre progrediva l’istruttoria tecnica sul Bando regionale per la Pianificazione Strategica, di far dialogare i 20 territori candidati per il finanziamento regionale per i relativi Studi di Fattibilità. Ciò ha prodotto un risultato di enorme importanza, che oggi viene ufficializzato: la aggregazione delle candidature dei Comuni intorno a 9 Poli di Area Vasta a cui potrà aggiungersi l’Area interprovinciale della Valle d’Itria.
Con questa decisione, che sarà perfezionata in fase negoziale con ulteriori aggiustamenti nella aggregazione di alcuni Comuni, potremo ottenere in modo condiviso i seguenti risultati: superare l’esperienza dei PIT e dei PIS salvaguardando il nocciolo razionale della loro impostazione originaria, segnare una netta discontinuità rispetto al passato attraverso una piena responsabilizzazione programmatoria e attuativa dei territori che compongono la Puglia, dare una spallata a quel centralismo burocratico che produce lungaggini e inefficienze.
Infatti nel nuovo contesto la Regione dovrà specializzarsi particolarmente nella Valutazione ex ante della validità e coerenza strategica dei programmi elaborati dai territori, e curarne il monitoraggio mediante appositi Accordi di Programma, che prevederanno premialità e disincentivi per la fase di attuazione e individueranno insieme agli Enti locali gli Organismi intermediari pienamente responsabili della gestione e rendicontazione degli interventi.
Attraverso questo metodo saranno programmati e attuati i principali interventi rilevanti alla scala territoriale decentrata . Ma anche per gli interventi di rilevanza regionale e sovraregionale la Regione assicurerà la massima trasparenza decisionale ed il pieno coinvolgimento delle rappresentanze locali. Si procederà infatti mediante la redazione di Piani regionali e Studi di Fattibilità (trasporti e infrastrutture, risorse idriche, difesa del suolo, ricerca e innovazione, società dell’informazione, turismo, riforma degli incentivi, etc.) che daranno evidenza delle valutazioni tecniche comparate (finanziarie, ambientali, territoriali) che motivano la selezione degli interventi; e questi Piani e Studi di Fattibilità saranno costruiti in costante dialogo e confronto con le Autonomie locali e le forze sociali. Anzi un apposito programma condiviso avrà ad oggetto proprio la Governance e le procedure attuative per migliorare la cooperazione e ridurre i costi di transazione, a beneficio anche della trasparenza e del controllo sociale.
Il metodo proposto sarà attuato anche sul versante della incentivazione diretta alle imprese per il sostegno ai necessari processi di innovazione dei sistemi produttivi della nostra regione (agroindustria, turismo,manifatturiero, terziario innovativo, etc.) Anche qui dobbiamo registrare un risultato non scontato in partenza: la perfetta condivisione dell’orientamento della Giunta regionale finalizzato a concentrare gli interventi in direzione di poche finalità strategiche come la ricerca, l’innovazione, la crescita dimensionale e la cooperazione d’impresa, e la internazionalizzazione. Le forze sindacali e imprenditoriali hanno dimostrato una grande consapevolezza della portata della sfida per invertire le tendenze al declino della Puglia manifestatasi negli anni passati. Su questa condivisione la Regione vuole impiantare anche una svolta netta nella prassi attuativa e di valutazione, riducendo drasticamente i tempi burocratici e puntando a premiare i progetti che ricevono una positiva valutazione di mercato da parte degli investitori e dei finanziatori.
Nel confronto dei Forum e Tavoli settoriali, ma anche nei confronti con singoli operatori economici nei territori, è venuta precisandosi una analisi delle tendenze in atto nella economia globale, che richiedono un nuovo intreccio tra dimensione locale e internazionale.
Bisogna farne tesoro affinando gli strumenti di intervento, a partire dai Distretti Tecnologici con orizzonte almeno regionale fino ai programmi di respiro nazionale che devono sostenere i percorsi di internazionalizzazione attiva e di attrazione degli investimenti.
Ma l’obiettivo della competitività, territoriale e produttiva, non viene concepito dalla Giunta regionale come esclusivo o, peggio, come alternativo in termini di priorità rispetto a quello dell’equità e della inclusione sociale.
Con la legge sulla universalità dei servizi sociali abbiamo costruito una importante premessa per il passaggio da uno stato sociale prevalentemente risarcitorio ad uno più orientato in chiave promozionale. Nei più recenti documenti europei sulla strategia di Lisbona si è un po’ dispersa l’ispirazione originaria della medesima politica che la Commissione Europea aveva ben sintetizzato con queste parole: “sempre più spesso si riconosce nella protezione sociale il potenziale per giocare un importante ruolo come fattore produttivo, assicurando che economie efficienti, dinamiche e moderne, siano costruite su fondamenta solide e sulla giustizia sociale” (Commissione Europea, Strengtheving the Social Dimension of the Lisbon- Strategy, pag. 3, 2003).
Noi vogliamo tentare di rilanciare in Puglia questa ispirazione, destinando attenzione e risorse ai temi dell’integrazione socio-sanitaria dei progetti territoriali e della crescita delle capacità e conoscenze professionali anche dei settori svantaggiati della popolazione. Al tema il Documento Strategico dedica la dovuta centralità, mentre delinea alcune indicazioni operative che saranno perfezionate nei prossimi mesi anche sul versante dell’offerta sanitaria distrettuale, oltre che sulla decisiva tematica del miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione e di riduzione della precarietà lavorativa.
Si tratterà di riqualificare, per la prima volta nella nostra Regione, sia gli interventi direttamente finanziati dal FSE (che questa volta avrà una sua autonomia di gestione) che gli interventi sociali collegati all’attuazione degli obiettivi del FESR, dalla riqualificazione urbana alla qualità sociale dei contesti territoriali.
Nei prossimi giorni il DSR sarà trasmesso dalla Giunta Regionale al Consiglio per l’iter deliberativo, mentre al termine del confronto con il Governo nazionale porremo mano alla Pianificazione Operativa e agli strumenti di attuazione. Auspichiamo che il confronto serrato e qualificato con gli attori istituzionali, le forze sociali e la cittadinanza attiva si intensifichi ulteriormente e produca le condizioni di partenza indispensabili per un successo della pianificazione strategica 2007-2013 : fiducia, cooperazione sociale, condivisione e valutazione partecipata, nonché un rilancio di quella dimensione etica, pubblica e privata, che è il primo capiate sociale su cui si fonda il necessario rilancio della economia pugliese”.
COMUNICATO SERVIZIO STAMPA DELLA GIUNTA REGIONALE
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