Brindisi, 13/07/2006
Portabagagli del porto: le precisazioni di Franco Aversa
Innanzi tutto ci dichiariamo completamente estranei a qualsiasi vicenda che vede protagonisti l’ex gruppo portabagagli, i relativi soci della cooperativa e l'agenzia Marittima Euromare, in quanto la vicenda, rivestendo carattere privato (rissa inclusa) non attiene alla categoria di cui sono Presidente.
Volendo comunque prendere spunto dagli articoli apparsi in data odierna sulla stampa locale, mi corre l’obbligo, in nome e per conto dell’Associazione Agenti Raccomandatari Marittimi di Brindisi, di precisare quanto segue:
i cosiddetti “diritti d’imbarco” che qualcuno ignorantemente sostiene ancora che siano “intascati” dalle agenzie marittime, in realtà non sono altro che somme incassate in aggiunta al prezzo del biglietto su precise disposizioni delle compagnie armatoriali, e a loro rimesse integralmente con tutti gli incassi per loro effettuati.
Mai è stata incassata a nessun titolo somma di denaro che non sia poi stata immediatamente rimessa agli armatori stessi. Infatti tutti gli incassi vengono effettuati in nome e per conto solo dell’armatore rappresentato; mai è stato istituito nessun diritto accessorio a beneficio di qualcuno, per cui le affermazioni di questo tipo sono prive di fondamento. D'altronde a questo punto ci si sarebbe dovuti chiedere la provenienza delle somme, proditoriamente, incassate anche per i passeggeri sbarcanti. In secondo luogo la scrivente associazione si chiede il perché solo oggi il gruppo portabagagli riflette sul decadimento del porto e le relative navi che lo scalano (definite carrette) mentre sino a tutto il 2005 le medesime navi rappresentavano per lo stesso gruppo le “galline dalle uova d’oro”? Poteva forse riflettere prima, il gruppo portabagagli, sulla tipologia dei servizi (non) svolti? Non era evidente l’anacronismo dei servizi (non) prestati all’utenza? Non ci si è resi conto da subito che di bagagli da trasportare oramai non ve ne fossero più? Forse non conveniva vedere tutte queste cose, così come non conveniva neanche accennare al fatto che l’ex gruppo portabagagli emetteva fatture per servizi che non poteva più rendere. Sarà anche vero che il porto di Brindisi è latitante in tema di servizi, ma far pagare anche quelli che non ci sono ci sembrava francamente eccessivo.
In conclusione apprendiamo con soddisfazione che la posizione economica dei soci dell’ex gruppo portabagagli sia migliorata con il passaggio alle dipendenze della soc. STP. Un rammarico: se fosse avvenuto prima non sarebbe stato meglio per tutti?
Ritenendo finalmente conclusa la vicenda “portabagagli”, con l’emissione della ordinanza della Autorità Portuale n° 04/06 del 21/03 u.s., aggiungiamo che simili esternazioni sono inutili e sterili, creando solo un clima di conflittuale confusione, danneggiando ancor più la portualità brindisina e l'economia dell'intera città ad essa legata.
Francesco Aversa
Presidente dell’Associazione Agenti Raccomandatari Marittimi di Brindisi
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