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Brindisi, Rivediamo le scelte inficiate da interessi particolari



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Brindisi, 16/10/2003

Rivediamo le scelte inficiate da interessi particolari

A Sua Eccellenza il Prefetto
Al Ministro dell’Ambiente
Al Presidente della Regione
All’Assessore all’Ambiente Regionale
Alle forze politiche del territorio
A tutti gli organi di stampa

Le recenti vicende politico-giudiziarie, se confermate, hanno fatto chiarezza sui reali motivi che hanno spinto ad operare determinate scelte industriali anziché altre.
Pare evidente ormai che il malaffare, al di là delle implicazioni di carattere penale, era diffuso e che per alimentare questo si è seguita la politica del depredamento del territorio senza che il minimo scrupolo sfiorasse coloro che sino ad oggi hanno retto le nostri sorti.
Il continuo incremento degli insediamenti energetici senza che avvenisse alcuna dismissione ha di fatto creato un polo energetico di mastodontiche dimensioni, che ha monopolizzato il territorio impedendo altre iniziative ad esso più congeniali. La movimentazione del carbone, dell’orimulsion e dei gessi ha soffocato il tradizionale traffico portuale asservendo ad esso un porto con inimmaginabili prospettive.
Tutto ciò per interessi particolari e di parte che nulla hanno a che vedere con quelli del territorio. Si sono ignorate le istanze dei cittadini che organizzatisi in comitati hanno richiesto più volte referendum popolari, si è strumentalizzata la fame di lavoro, si è fatto uso del ricatto occupazionale per far passare scelte scellerate che alla luce dei fatti ci penalizzeranno per molti, molti anni senza che si abbia alcun reale vantaggio.
Si è finalmente capito, se mai ce ne fosse stato bisogno, per chi era veramente conveniente il carbone: per l’Enel (e le sue associate) e per chi ha prosperato su di esso con loschi traffici, consentendo che si consumassero speculazioni sulla pelle di tutti i cittadini.
Si sono ignorati i continui allarmi dell’incremento delle neoplasie, si è ignorato che Brindisi è stata riconosciuta area ad elevato rischio ambientale per agire in modo irresponsabile. Già qualcuno si sta attivando affinchè questo fastidioso “riconoscimento” venga visto come un limite, e possa così essere eliminato. Ma l’eliminarlo con un decreto non rimuoverà le cause materiali e reali che l’hanno provocato.
ItaliaNostra, Legambiente e WWF chiedono che vengano riviste tutte le scelte inficiate da interessi particolari e di parte (centrale Edipower Brindisi Nord, il rigassificatore e l’uso del carbone e dell’orimulsion), propongono che si apra un dibattito tra le forze sane di questa città per tracciare le linee di un programma di risanamento sociale e ambientale al di là di ogni schieramento partitico e politico, affinchè si costituisca la base di un nuovo e duraturo sviluppo di questo territorio che tenga conto una volta per tutte delle reali esigenze e volontà della collettività.

COMUNICATO STAMPA DI ItaliaNostra - Legambiente - WWF

Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv


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